Catanzaro, l’agente di Veroli: «Diventerà un grande giocatore»

Ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, Carlo Di Renzo procuratore di Veroli, si è espresso sul proprio ssistito.

Di seguito le sue parole:

«Sono convinto che Veroli diventerà un grande giocatore. A Catanzaro ha la possibilità di lavorare quotidianamente con un grande allenatore come Vincenzo Vivarini che gli sta insegnando tantissime cose. Vivarini sa insegnare calcio, Veroli è un ragazzo molto umile e molto predisposto al lavoro e all’apprendimento. Ecco perché dal mio punto di vista nei prossimi anni Davide potrebbe arrivare anche in categoria diversa. il Cagliari lo sta seguendo ed è molto attento alla sua crescita. Anche il direttore sportivo Nereo Bonato è in contatto con Veroli per chiedere come stava, come si trovava in questa sua nuova esperienza. C’è da parte loro l’interesse nel vedere da vicino i progressi che sta facendo nel Catanzaro, un club dove si trova molto bene. Potenzialmente Davide ha tutte le carte in regola per giocare in Serie A perché ha struttura e qualità tecniche da massima serie. Deve migliorare in aggressività, ma di questo lui è il primo a esserne consapevole e si sta applicando per lavorare su questo aspetto. Magari potrebbe giocare in Serie A l’anno prossimo proprio con il Cagliari oppure con il Catanzaro, ma a prescindere lui in A ci arriverà di sicuro fra qualche anno. Se dovessi indicare un modello di riferimento per paragonarlo a qualcuno dico che è un difensore che assomiglia a Bastoni dell’Inter. Ma per me dovrà essere sempre Davide Veroli e deve pensare solo a se stesso. Ha la fame giusta per arrivare in Serie A e le giuste qualità per riuscirci»

«quando emergono due giovani come Veroli e Giorgini, con specifiche caratteristiche e struttura fisica, che sono dei titolari in Serie B, è logico che agli osservatori non sfuggono i loro profili e ne vanno a seguire costantemente i miglioramenti. Parlare di mercato adesso è prematuro ma spero che possano diventare due pezzi pregiati perché sono calciatori che si stanno costruendo il proprio futuro con il lavoro quotidiano e con dei percorsi giusti. E il percorso giusto per un giocatore è qualcosa di fondamentale. Io glielo dico sempre a D’Orazio, a volte ci scherzo anche su. Ma se avesse la fame e la testa che ha oggi a 18-20 anni oggi sarebbe tranquillamente in un’altra categoria. Lui è un calciatore che è arrivato tardi, basti pensare che a 24 anni giocava nel campionato di Eccellenza. E quando si arriva tardi poi non sempre è facile e risalire è decisamente complicato. Nonostante tutto è arrivato in B, a Cosenza è diventato anche il capitano ed è galvanizzato da questa grande opportunità di indossare la fascia. Sono felice e parecchio per lui, perché da giovane ne ha passate tante e adesso invece si ritrova a essere il capitano di una società importante come il Cosenza. E’ un orgoglio per lui e per noi perché è riuscito a realizzare il sogno che aveva da ragazzino. Se chiuderà la carriera a Cosenza? E’ presto per dirlo. Se dovesse arrivare la possibilità di restare anche per altre stagioni sono convinto che resterebbe ancora per tanti anni perché si sente molto legato alla città, al club e alla tifoseria. In questo momento la Sampdoria non sta andando bene e Delle Monache anche per questo motivo non sta trovando molto spazio. E’ sempre un 2005 alla sua prima esperienza lontano dal Pescara, c’è anche bisogno di tempo per ambientarsi in una realtà differente. Da lui ci aspettiamo tanto così come tanto da Delle Monache si aspetta la Sampdoria».