Il nuovo tecnico del Catanzaro Caserta si è presentato quest’oggi in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:
«Non amo lasciare nulla al caso, mi piace combattere. Nessuno mi ha regalato niente e sono fiero di quanto ho fatto e di quanto farò. Di certo, darò il massimo per ottenere i risultati e far rispettare i colori e la città. Ringrazio Noto, Polito e Morganti per aver creduto in me. Arrivo in una piazza bella, difficile, molto esigente e sono felice di far parte di questa nuova famiglia. Ha fatto un grandissimo lavoro insieme alla squadra e alla società. E’ un lavoro che parte da lontano e perciò è un eredità importante e stimolante. Siamo partiti un po’ in ritardo rispetto ad altre squadre, ma questo non mi preoccupa perché confido nel lavoro tecnico dei ragazzi. Questa – prosegue – è una sfida molto affascinante: quando mi ha chiamato il Catanzaro ho accettato subito, mi fa davvero piacere far parte di questa realtà importante. Il gioco? Il calcio del Catanzaro è stato il più bello della scorsa Serie B, ha fatto divertire tutti gli appassionati di questo sport. La mia squadra non aspetta l’avversario e impone la partita, a prescindere dai schemi di gioco, lottando e proponendo gioco. Proverò a inculcare questi principi ai ragazzi. Poi il calcio è bello perché bisogna fare un gol in più degli altri e portare a casa più punti possibili. Modulo? Tanto dipende da chi rimarrà e dai giocatori che prenderemo. Mi piace la difesa a quattro, anche se a volte ho proposto quella a tre.
Obiettivo? Il presidente è stato molto chiaro: è l’anno della ripartenza e dobbiamo consolidare la categoria, arrivando il prima possibile alla salvezza, con un giusto mix tra giovani ed esperti della categoria. Sarà il campo a decidere il nostro piazzamento: l’anno scorso il Catanzaro è partito per salvare la categoria e poi è arrivato quinto, facendo un grandissimo campionato. L’anno scorso era la sorpresa, quest’anno è la squadra che tutti aspettano. Bisogna avere la pazienza di starci vicino perché si riparte con un nuovo progetto.
Dobbiamo cercare di costruire un qualcosa che sia bello per tutti. Non sarà facile, ci vuole anche un po’ di tempo e chiedo a tutto l’ambiente di pazientare. Quello che stiamo vedendo adesso è frutto di un lavoro di tre anni, noi ce la metteremo tutta per portare una nuova idea di esprimere un calcio diverso. A prescindere dai sistemi di gioco, ognuno ha il suo modo di vedere e cercheremo di accorciare i tempi per arrivare ad avere da subito una squadra con una chiara identità”. Infine, sul derby contro il Cosenza: “So l’importanza che si respira da una parte e dall’altra, ma non credo sia stato il derby a causare il mio esonero. Eravamo in linea con gli obiettivi iniziali, a tre punti di distanza dai playoff, ma ora non penso più al passato».