Tommaso Biasci, calciatore del Catanzaro, si è espresso in sala stampa per parlare della stagione del club in vista delle ultime gare.
Di seguito le sue parole:
«Noi stiamo bene, abbiamo sfruttato questi dieci giorni per recuperare energie e siamo carichi. Il punto a Brescia è stato ottimo, potevamo fare meglio perché non abbiamo sfruttato qualche ripartenza buona ed è mancato l’ultimo passaggio, ma dal punto di vista difensivo abbiamo fatto una buona partita. Complessivamente, considerata la gara in trasferta contro una squadra difficile, va bene il pareggio ma puntiamo a fare sempre meglio. Sappiamo che a Parma sarà dura. Esteticamente scelgo il gol contro il Brescia, ma quello fatto alla Feralpi era più difficile. Ma aver segnato a Cosenza, in uno contro uno con il portiere, e aver chiuso una partita di quel tipo ha avuto tutto un altro sapore. Sicuramente mi piace qualsiasi tipo di gol. Ero sicuro di poter fare bene in questa categoria e con questa squadra. In B potevo arrivarci prima, ma voglio pensare che l’ho fatto nel momento migliore e con la squadra giusta. Ho fatto due anni di D, stavo quasi per smettere ma poi sono ripartito. Tra Carpi e Padova in C mi era andata male, poi con la vittoria dell’anno scorso si è coronato uno dei miei principali obiettivi. Ora non voglio più fermarmi e portare sempre più in alto il Catanzaro. Siamo sereni, sappiamo che ora ci aspetteranno gare molto dure ma vogliamo fare bene perché nei playoff affronteremo questo tipo di squadre. Cercheremo di prendere le misure. Sapevamo che erano tutti ragazzi di qualità, nella prima parte sono stati utilizzati un po’ meno ma ora si sono integrati bene nella squadra. Sono giovani utilissimi e di grande prospettiva. Parma? La gara d’andata ci ha fatto male, andremo a Parma per fare il nostro meglio: loro avranno la pressione di vincere e noi cercheremo di imporre il nostro gioco. Il risultato dell’andata servirà non ci condizionerà, è passato molto tempo ed entrambe le squadre sono cresciute. Sarà una partita diversa da quella vista all’andata».