Catania, zero offerte. Ora il futuro rischia di essere un incubo

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla situazione relativa all’asta del Catania andata Deserta.

Alle 19,30 la riunione straordinaria, al centro sportivo di Torre del Grifo. Da una parte il direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino, di fronte tutta la squadra, tecnici e medici compresi. Il titolo sportivo del Catania non interessa, l’asta per rilevarlo è andata deserta. Fino al 28 febbraio continuerà l’esercizio provvisorio dei curatori fallimentari. Se non dovesse subentrare un imprenditore seriamente interessato capace di fare indire una nuova asta, se non verranno reperiti altri soldi, il campionato dei rossazzurri potrebbe anche terminare anzitempo. Pellegrino, visibilmente provato, ha riportato l’intenzione del gruppo, che oggi affronterà regolarmente il Picerno allo stadio Massimino, facendo appello all’orgoglio di un gruppo che nonostante le mille difficoltà, le penalizzazioni, gli stipendi pagati in ritardo, il fallimento, ha giocato a calcio e ha potato a casa punti preziosi per restare a galla: «Lo abbiamo sempre fatto, specie nei momenti più delicati di questa stagione – ha ricordato il direttore -. Continueremo a farlo sperando che il club abbia un futuro. Sì, lo faremo anche adesso, dopo aver saputo che l’asta è andata deserta. Faremo il nostro dovere, entreremo in campo per dare tutto». Al di là della riunione tecnica, ecco che cosa è emerso in tarda serata dal doveroso confronto dopo le notizie arrivate nel primo pomeriggio da piazza Verga, sede del Tribunale.

Ringraziamenti e appello Un passaggio, non certo formale ma sincero, lo stesso Pellegrino lo ha rivolto a chi sta esercitando l’esercizio provvisorio permettendo ai calciatori di svolgere la propria attività: «Ringrazio di cuore i curatori e il Tribunale per il lavoro svolto fino a oggi», il concetto stringato ma reale di Pellegrino. Poi ecco un altro appello, l’ennesimo, rivolto alla tifoseria: «In questo momento invito tutti i tifosi a sostenerci ancora una volta. Giochiamo contro il Picerno e dobbiamo pensare alla gara. La storia ha sempre prevalso su tutto, anche su questi momenti terribili. Ci stiamo preparando al meglio, ancora una volta stringendoci più forti di prima». In città, ovviamente, s’è scatenato un putiferio. Chi ancora spera in un salvatore della Patria, chi ha già capito che oltre il 28 febbraio non ci sarà più un futuro per la squadra.

Web amaro Non ci sono reazioni da parte delle istituzioni, il sindaco Salvo Pogliese è decaduto, anche se sta inoltrando ricorso per ritornare a governare la città. In tanti si sono sfogati sul web ricostruendo una storia orribile che dal 2014 in poi (con la retrocessione in B e lo scandalo dei “treni del gol”, passando per la stagione e mezza di gestione della Sigi) ha distrutto immagine del Catania, inquinato la storia, distrutto ogni illusione di rivalsa. I tifosi organizzati di alcuni settori, con un passaparola che sta impazzando sui social, stanno pensando di recarsi in massa allo stadio. «La matricola è persa, l’asta è andata deserta. Pochi giorni ci separano dalla definitiva cancellazione – scrive Pietro Russo -. Io non lo so che cosa succederà da qui a fine mese. Se c’è una minima speranza , è d’obbligo accendere la fiammella fino all’ ultimo secondo. È finita si dice alla fine e a prescindere da come vada è doveroso esserci per accompagnare fino alla fine colei che ci ha fatto piangere e gioire, la nostra amata maglia. Dobbiamo andare allo stadio». Sarà l’ultima volta, o la penultima, visto che sabato prossimo la squadra dovrebbe tornare in casa per ricevere il Francavilla Fontana? C’è ancora una speranza, o si tratta di illusioni che rischiano di fare male ancor di più? Una Catania furente, insonne, aspetta un sabato di una tristezza unica.