L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catania e sui sette giorni di speranza che accompagneranno il club fino alla prossima asta.
Le date, tutte ravvicinare, una volta per tutte potrebbero decidere il futuro immediato del Catania. E anche quello a lunga durata, ammesso che alla squadra e alla direzione sportiva diano la possibilità di disputare le ultime dieci gare, compreso il recupero del match rinviato ad Avellino per la neve. Asta competitiva venerdì, il match interno con il Monterosi sabato, la scadenza dell’esercizio provvisorio lunedì prossimo: ecco le scadenze in rapida successione che mettono pressione e ansia a squadra, dirigenti sportivi, pubblico e mondo imprenditoriale e politico.
Attorno alla scadenza del bando pubblico, il silenzio resta assoluto. Al di là di voci, movimenti più o meno nell’ombra, presenza di imprenditori allo stadio Massimino (il laziale Benedetto Mancini, accompagnato da qualche socio Sigi), il nome dell’ex patron del Como, Felleca, accostato a un possibile movimento per rilevare il Catania, ipotesi mai confermata dall’interessato, non ci sarebbero pec inviate all’indirizzo di posta elettronica del Tribunale.
Le ipotesi sono due: non si presenta nessuno e potrebbe essere lanciata una terza e ultima possibilità. La seconda è legata a candidature last minute, ma preparate per tempo in questi giorni, ben lontane da riflettori o da passerelle pubbliche per tastare il polso della città. Il gruppo di modenesi con sede a Milano, dopo un primo rallentamento, nelle ultime ore si sarebbe riavvicinato non tanto al trio di curatori, ma al Credito Sportivo per capire se ci fossero i presupposti per rilevare Torre del Grifo Village e pagare le rate restanti del mutuo, in tempi più comodi. Di fronte alle difficoltà, pare che anche questa cordata si sia fermata forse definitivamente.