Catania respira: «Tre punti per i nostri tifosi». Ma sul club è sempre battaglia
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla situazione del Catania che ieri ha conquistato tre punti contro la Virtus Francavilla.
I sogni di Baldini? Arrivare fino in fondo al campionato in una posizione da sogno: «Se avessimo i 4 punti tolti dalla penalizzazione il Catania occuperebbe una posizione più interessante. La prossima partita sarà fondamentale per smetterla di guardarci alle spalle e potremmo puntare a un altro obiettivo. I playoff? Aspettiamo di far risultato contro la Paganese».
Baldini cambia volto e timbro di voce quando ringrazia i tifosi: «Mi sono emozionato, dopo la partita non dormo mai, ora sarà peggio dopo aver visto l’incitamento della nostra gente. Sono andato sotto la curva non per ricevere gli applausi ma per applaudire i sostenitori. Un momento fantastico, così come fantastici sono stati i ragazzi delle scuole calcio. Abbiamo bisogno del legame con città e giovani, continueremo a lavorare per onorare la maglia».
Extracampo e Polemiche: in mattinata l’imprenditore catanese Francesco Morosoli ha diffuso una lunga nota a proposito dell’asta competitiva in cui tra l’altro dichiara: «Per la prima asta, purtroppo, solo il 7 febbraio sono stato informato della rinuncia degli investitori milanesi, profili coi quali stavamo elaborando un progetto serio e coinvolgente. Riorganizzarsi non è stato semplice e oggi di tempo ce n’è davvero poco. Sono disponibile a qualsiasi interlocuzione con imprenditori decisi e felici di esserci. Guardando al passato solo per un momento, ho il rammarico che la SIGI nel luglio del 2020 non mi abbia dato il 51%. Avevo messo a budget 14 milioni di euro».
La risposta dell’ex presidente Sigi, Giovanni Ferraù, è stata durissima: «Ricordo bene un incontro con il soggetto in questione, tenutosi nel luglio 2020. Ricordo bene che mi disse che avrebbe voluto investire 4 milioni sul Catania per “ripulire la sua immagine” macchiata, a suo dire, da un importante processo penale per un reato di inaudita gravità. La superiore motivazione mi lasciò molto perplesso: il Catania non era una lavatrice che puliva l’immagine, il Catania è molto di più».