L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Catania e la città che si consola dopo il flop del calcio.
Una città senza calcio da venti giorni: Catania aspetta lumi dalla Federcalcio che il 19 maggio potrebbe assegnare un titolo sportivo al sindaco in attesa che arrivi un compratore con garanzie e serietà. E allora, la ribalta è tutta per gli altri sport di squadra. Non certo roba di poco conto, ma in vetrina fanno bella mostra alcune realtà abituate a lottare ai vertici nazionali e non solo. Una serie A che ha pari dignità rispetto al pallone, visti trascorsi e tradizioni. L’Ekipe Orizzonte Catania, nella massima categoria femminile di pallanuoto si prepara per i playoff scudetto, forte di una tradizione radicat6a e di un cambio generazionale che gradualmente il club sta attuando.
Nel calcio a 5 la Meta Catania è vice campione d’Italia, vanta un pubblico che con la capienza piena nei palasport, supera spesso le 1.500 unità. Nella massima categoria ci sono maglie rossazzurre che scorrazzano per il campo per il club del presidente Enrico Musumeci ha scelto anni da la soluzione che la rende più vicina alla storia del calcio tradizionale. Sabato la Meta Catania riceverà il Pescara cercando di risalire verso la zona centrale della classifica e offrire un lieto finale a una stagione in chiaroscuro dopo il secondo posto conquistato nell’annata precedente. Il Manager del club è Marco Biagianti che respira ancora aria di pallone e indossa i colori di una tradizione, quella del defunto Calcio Catania in cui ha scritto la storia.