Gennaro Monaco, ex difensore rossazzurro, intervenuto nel corso di “Contropiede QdS”, si è soffermato sul Catania, in vista anche del derby.
Ecco le sue parole:
«A Latina ho visto per i primi 20-25 minuti un Catania che mi è piaciuto moltissimo, aggressivo, partito molto bene. Peccato che il gol ha stravolto un pò i piani tattici di Baldini. Non c’è stata quella organizzazione e reazione dopo la rete ma può capitare, anche perchè questi ragazzi stanno facendo veramente bene e giocano col cuore. Non è facile per i calciatori. Ormai da tanti mesi il Catania vive una situazione ambigua, anche se uno vuole mettere i tappi nelle orecchie si parla sempre di questa situazione ma va dato merito al gruppo ed a Pellegrino, che ha fatto una rosa di giovani importanti, una rosa che ha dimostrato in questi mesi carattere, voglia di primeggiare. Si vorrebbe vedere la luce, non se ne può più di questo dire e non dire della nuova società che dovrebbe uscire allo scoperto facendo chiarezza. Dovrebbero parlare. Qualche distrazione di troppo nella squadra? Si paga anche la giovane età di alcuni calciatori che hanno commesso degli errori dettati da inesperienza. Situazione non facile. Ma ogni ragazzo venuto a Catania sa che è una città da Serie A, quindi ogni prestazione viene amplificata. Perciò se fanno bene, loro non hanno problemi eventualmente a trovare club importanti in C e B perchè giocano con il Calcio Catania. Quale messaggio inviare ai ragazzi in vista dei due derby con Palermo e Messina? Il mio è il messaggio di un tifoso che ama e amerà sempre Catania, quello di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di fare ognuno di loro una grande prestazione vincendo i duelli, con orgoglio e l’onore d’indossare questa maglia gloriosa. Quale futuro per il Catania? Il mio cuore dice di lottare. I catanesi hanno sentimenti e valori come poche persone nel mondo che vengono tramandati da padre in figlio. Il tifoso catanese è come il napoletano, vive per il Calcio Catania e la sua famiglia. Spero fino alla fine che per il Catania giunga un aiuto per salvarlo».
«Cosa farei in caso di chiamata del Catania? Arriverei in un lampo, con qualsiasi mezzo. Ho un rapporto viscerale con la città ed i tifosi, finchè vivrò sarà così. Io in sette anni Catania l’ho vissuta, dalla A alla Z con un amore verso tutti e ho avuto tantissimo da tutti. I miei figli sono andati a scuola ad Acitrezza. Quando Catania chiama io corro in treno, in bicicletta, con la macchina, non si può non correre quando ti chiama una città che ti vuole bene. Se ho qualche aneddotto in rossazzurro? Il 13 dicembre 1998 a Messina serviva la maglia bianca e rossa. Se entro 45 minuti non fossero arrivate le maglie avremmo perso la partita. Ci fu un fiume di maglie, i tifosi lanciarono centinaia di maglie, rimasero seminudi per darci le loro maglie. Un simbolo di amore, passione, appartenza. Solo un catanese o un napoletano potevano in un centesimo di secondo lanciare 100 maglie. Un episodio indimenticabile che farà parte del mio cuore per tutta la vita. Pronostico su Catania-Palermo? Mi auguro con tutto il cuore che ci siano quei 25 minuti di Latina e diventino 90 di ardore, cuore, sostanza. Sarebbe bellissimo per noi tifosi vincere un derby dopo tanto tempo. Per me Catania è tutto, la mia vita. Può dare fastidio a qualcuno ma non mi interessa proprio, vado in alto per la mia strada e sempre in alto con la mia bandiera, il mio Catania».