L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle parole di Filippi in vista del match contro il Catania in programma oggi.
Una partita che si carica da sé. Il derby è sempre il derby, specie per una squadra come il Palermo, che può contare al proprio interno su una forte componente palermitana. A partire dalla panchina, da Filippi e dal suo staff, dove regna però la consapevolezza di non poter far troppo affidamento sull’emotività per affrontare il Catania: «L’aspetto emozionale fa sicuramente la sua parte, ma non è detto che la faccia in positivo. A volte può suscitare un effetto negativo, troppa emozione può tradirti e può giocare brutti scherzi. È vero, abbiamo parecchi giocatori che sentono questa partita e questi aspetti non sempre vanno nel verso migliore».
Accardi è sicuramente uno di questi e il posto in campo dovrebbe trovarlo, proprio come a marzo, in quella che per Filippi fu la sua prima partita da tecnico rosanero: «È da lì che ho iniziato l’avventura col Palermo ed è iniziata bene. Quello che rimane nella memoria è un bellissimo ricordo, dobbiamo fare di tutto per far sì che si torni a Catania per fare una prestazione come quella della scorsa stagione, per dare un segnale forte al campionato e a noi stessi. Serve il miglior Palermo, serve la massima condizione mentale e il 120% da parte di tutti. Il Catania è un’ottima squadra, che gioca molto bene sia a livello individuale che di collettivo, inoltre vanno elogiati per il lavoro che stanno facendo in queste condizioni. Quel che mi preoccupa di più è dover controbattere sin da subito».