L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla fine del Catania e lo fa attraverso le parole dell’ex allenatore dei rossazzurri, Walter Zenga.
Walter Zenga, il Catania è stato escluso dal campionato. Come ha preso questa notizia?
«Mi si è aperta una ferita che adesso sanguina. Mi sembra tutto assurdo. Perché escluderlo adesso, con tre partite da giocare in casa e una a Palermo? Gli incassi non avrebbero potuto aiutare? Capisco se fosse successo due mesi fa, ma adesso proprio no, non è giusto. Mi dispiace tantissimo, non trovo le parole. Penso a Francesco Baldini e ai giocatori, ai sacrifici che hanno fatto per fare questo campionato. E penso ai tifosi, che perdono la loro squadra».
L’agonia durava ormai da anni: possibile che non si sia trovata una soluzione diversa?
«Mi sono stupito anche io quando ho visto che nessuno si fosse interessato a rilevare una squadra del genere, con una tifoseria del genere. Ero in contatto con Joe Tacopina quando ha cercato di rilevare il Catania, speravo lo salvasse lui perché avrebbe di sicuro rilanciato il club, peccato che l’operazione non sia andata in porto. Spero che adesso si costruisca un progetto serio per un rilancio all’altezza».
Lei che ricordi conserva della sua esperienza a Catania?
«Sono arrivato a 8 partite dalla fine e ci siamo salvati all’ultima giornata contro la Roma, invece la stagione successiva ci siamo salvati a 7 giornate dalla fine. Risultati incredibili accompagnati da una passione pazzesca, con giocatori che sono riusciti a raggiungere l’apice delle loro carriere. Io ci ho lasciato il cuore a Catania e oggi sono molto dispiaciuto: non doveva finire così».