Atteso per domani la verità sul futuro del Catania.
Come si legge su “Itasportpress” la decisione dei giudici verrà presa dopo aver letto la relazione dei consulenti del Tribunale che non pare lasceranno dubbi ad interpretazioni. Impossibile per SIGI garantire la continuità aziendale allo stato delle cose visto anche quello che è avvenuto per pagare gli stipendi di ottobre.
Se il Tribunale deciderà per il fallimento verranno nominati i curatori. Nel frattempo il lavoro per quantificare il valore dell’azienda sportiva sembra già completato. Si mormora siano due milioni di euro circa. Questa la cifra se dovesse arrivare una sola offerta per l’acquisto. Se dovessero essere più di una le proposte, allora si profilerebbe un asta. Se non ci fossero acquirenti, in tal caso, il prezzo sarebbe rivisto al ribasso.
Non è mai successo che un fallimento così importante sia giunto nel bel mezzo del campionato. Questo scenario, infatti, apre degli interrogativi importanti. Che fine faranno gli abbonamenti? Che fine faranno i soldi dei tifosi già versati? Che fine faranno gli sponsor che hanno sostenuto il Calcio Catania e che hanno anticipato delle somme? Che fine faranno i dipendenti assunti a tempo indeterminato? Tutto dipenderà dai curatori. La materia è molto delicata infatti. I contratti, gli accordi, le collaborazioni, gli obblighi, gli impegni avevano come contraente il Calcio Catania, con il suo legale rappresentante, con un codice fiscale ed una partita iva, tutto questo in pratica “cesserà”. Una cosa è certa, tutti i calciatori, i tesserati, i ragazzi del settore giovanile, gli allenatori ed i dirigenti dell’area sportiva con contratti federali ratificati dalla Lega avranno un nuovo datore di lavoro e potranno continuare a difendere i colori e la tradizione del calcio a Catania. Qualcuno certamente dovrebbe fare un passo indietro, per come questa avventura si sta concludendo. Per gli abbonati potrebbe profilarsi una amara beffa. Quelli che hanno dato fiducia e sostegno al Calcio Catania potrebbero non averne più diritto. Quei soldi, i loro soldi, sono stati incassati e spesi da una società che domani potrebbe “non esistere più”.