L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla situazione del Catania con la gara contro il Latina che resta in sospeso.
Una città sull’orlo di una crisi di nervi. Quella finanziaria è in corso da tempo, quella politica è in atto visto che il sindaco è sospeso da mesi. Alla lista si è aggiunto il calcio che a Catania è considerato più importante di ogni altro argomento. Ieri la giornata si è chiusa con un nulla di fatto che alimenta problematiche e timori: il match con il Latina, in programma allo stadio Massimino, fino a ieri sera è rimasta una gara in sospeso in attesa di segnali dal Palazzo di Giustizia.
Il tribunale era chiamato ad esprimersi dopo la relazione dei curatori chiesa in data 4 aprile. Il signor Benedetto Mancini, aggiudicatosi l’asta per rilevare il ramo d’azienda del club fallito il 22 dicembre scorso, invece di versare i 500mila euro richieste dal bando pubblico, ha prima messo a disposizione una caparra di 125mila euro. Il 5 aprile, fuori tempo massimo, si è ripresentato nello studio del notaio Andrea Grasso, che agisce dietro incarico del Tribunale, esibendo un assegno circolare di 200mila.
E gli altri 175? «Pagherò», il sunto della sua risposta. Dovrebbe farlo entro oggi. Ieri non s’è mossa foglia. Il Tribunale ha ricevuto un altro resoconto dalla curatela. Ieri ci si aspettava una risposta, ma dietro questo silenzio c’è evidentemente la necessità di aspettare l’ultima mossa di Mancini per tutelare i lavoratori che devono percepire gli stipendi e non li hanno ancora ricevuti e per continuare l’attività