Stando a quanto si legge su “Itasportpress.it” Giovanni Ferraù e la Sigi sarebbero pronti a fare causa a Joe Tacopina.
Nel dettaglio i vertici della società proprietaria del club etneo, che si sono riuniti in assembla la scorsa settimana, hanno deciso di portare in tribunale Joe Tacopina. La holding proprietaria del club di via Magenta pretende altri 300 mila euro dall’avvocato italoamericano visto che nel contratto preliminare per l’acquisizione del 100% delle quote azionarie del club rossazzurro l’accordo era di un milione mentre il frontman del gruppo americano ne ha versati circa 600 mila euro.
Tacopina in una nota inoltrata a tutti gli organi di stampa locali scrisse: “Ho versato 800.000 mila dollari al Calcio Catania per prevenire il fallimento. Ora invito ogni membro di SIGI, a mettere la stessa somma di denaro che io ho investito, se lo fanno la squadra sopravviverà. Ciò che invece fanno è chiedere ai cittadini di Catania di prendersi quella che sarebbe una responsabilità di Sigi. Questi fanno false promesse, non solo a me, ma anche ai tifosi del Catania, dicendo di avere i soldi per l’iscrizione al campionato, e di avere investitori interessati al progetto”.
Il presidente del Cda della Sigi, Giovanni Ferrau’ replicò: ”Non voglio rispondere a chi semina odio e zizzania dagli Stati Uniti e io non darei retta ma la verità va detta. Sigi ha stipulato un contratto con Tacopina e questo non era subordinato all’omologa del tribunale, ma al raggiungimento di un debito. C’è un inadempimento contrattuale e questa persona è scappata via. Doveva dare un milione e ne ha versati 600 mila euro. Non voglio parlare del passato. Io mi sono fatto rapire dal sogno americano e ho sbagliato. Il sogno americano era una illusione. Forse Tacopina non ha messo un centesimo di tasca sua, ma qualcuno dei suoi investitori. Tacopina non ha onorato il contratto e dunque è inadempiente”.
La trattativa si interruppe e la cessione del club rossazzurro all’avvocato Joe Tacopina si trasformò in soap opera. Una rottura che ancora oggi presenta diversi punti oscuri . Insomma, ancora la partita non è chiusa tra la Sigi e Tacopina e al di là dei particolari giuridici di cui è giusto non entrare, desta scalpore che dopo tanto tempo la Sigi decida di portare in tribunale Tacopina. Scelta eticamente discutibile anche se giuridicamente ineccepibile.