Catania: in arrivo l’ammissione in serie D, ma senza Torre del Grifo. La situazione

Catania è in attesa di una risposta da parte della Figc dopo la richiesta da parte del Comune di un titolo in serie D.

Come scrive “Itasportpress” la Federazione Italiana è fortemente intenzionata a concedere l’ ammissione al massimo campionato dilettantistico con un provvedimento straordinario del Consiglio Federale. Un premio alla città e ai passionali tifosi di un club blasonato che conta circa 600 mila sostenitori sparsi in tutto il mondo.  Tra le tante ipotesi e le poche certezze, c’è qualcosa di concreto che cova sotto la cenere per il nuovo Catania. Alcuni soggetti, di cui non possiamo rivelare la collocazione geografica, stanno valutando l’investimento e predisponendo un business plan. E’ un segnale di partenza ma non di arrivo, dunque assoluta cautela. Sappiamo che solo successivamente sarà poi fatto uno statuto che tenga legati i soci-imprenditori atto a impedire speculazioni sull’attività sportiva. Un modello di gestione dunque basato su procedure di controllo e sul principio di delega, che affiderà al management operativo la gestione day-by-day del club. Uno strumento che disciplinerà la vita della società etnea. Solo questo è il modello vincente per rilanciare il calcio a Catania.

Resterà fuori dal progetto Torre del Grifo che il Comune potrà poi valorizzare e utilizzare anche con la Figc. E’ vero che la struttura sportiva di via Magenta è stata il fiore all’occhiello del Catania in Serie A con un fatturato di 5 milioni di euro all’anno, ma per una società che parte dalla Serie D è impossibile assorbire i costi di gestione di Torre del Grifo che sono esagerati.  Tra costi e ricavi che provenivano dal Polivalente, che aveva circa 5000 iscritti, la linea è stata sempre sottilissima e tutto questo 10 anni fa era possibile. La società che gestiva Torre del Grifo versava al Calcio Catania un affitto di 800 mila euro all’anno, poi giornalmente disponeva di due manutentori, diversi giardinieri, personale per la sicurezza h24, e doveva anche sostenere spese per le utenze di circa 800 mila euro all’anno così ripartite: gas circa 180 mila euro; energia circa 600 mila euro. Una società di serie D, tranne che il proprietario futuro sia ricchissimo e possa anche decidere di sostenere le spese di gestione, dovrà trovarsi un piccolo campo per gli allenamenti della prima squadra e del settore giovanile e un edificio per gli uffici.