L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla presentazione di Pelligra a Catania.
Al centro del terreno di gioco del Massimino, poco prima delle 19, Ross Pelligra ha dato il simbolico calcio d’inizio del nuovo corso rossazzurro. Catania ha celebrato il nuovo proprietario del club dopo anni di crisi e dopo tre mesi di assenza totale dalla mappa del calcio italiano. L’imprenditore siculo-australiano dopo aver ricevuto l’investitura dal Comune, ieri ha prima onorato l’impegno del sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi, e dell’assessore allo sport, Sergio Parisi, varcando la soglia del Palazzo di città con vista sulla piazza Duomo e sul simbolo di Catania, l’elefante in pietra lavica: «Un colpo d’occhio straordinario» ha esclamato prima di illustrare il suo piano ai sostenitori e ai cittadini.
Lavoro e risalita «Ci attende un duro lavoro. Non sarà semplice ricominciare, ma ho una “squadra” di collaboratori che non avverte la fatica. Vogliamo riportare il Catania in alto, molto in alto». E, a proposito, s’è anche augurato «il derby con il Palermo in una categoria eccellente. Una sfida tra squadre siciliane che possa fare infiammare il pubblico come in passato». Prima di andare allo stadio per assistere alla giornata amarcord del tifo, il manager ha incontrato i curatori fallimentari per toccare con mano la situazione Torre del Grifo, il Village rossazzurro che da tre mesi è chiuso dopo il fallimento del vecchio club: «Il Catania ha bisogno di una casa anche per i ragazzi del vivaio. Stiamo discutendo, prima dobbiamo confrontarci con la Figc – ha ribadito – per ottenere una categoria. Il resto verrà affrontato e risolto a tempo debito».
Applausi La serata si è conclusa con l’ingresso allo stadio Massimino che ha riaperto i battenti dopo la cancellazione del Calcio Catania dalla C a quattro turni dalla conclusione del campionato. Pelligra ha ricevuto applausi e ovazioni da diecimila tifosi assiepati nelle tribune A e B: «Una vera emozione. Intensa, come la passione dei rossazzurri. Insieme faremo grandi cose. I lavori sono già cominciati. Questa è la mia terra e voglio offrire il meglio».