L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla situazione del Catania.
Lo scenario è allarmante, se non deprimente. Il tribunale etneo ha dovuto indire una seconda asta competitiva per assegnare il ramo sportivo d’azienda del Calcio Catania perché la precedente è andata deserta. Oggi saranno aperte le buste e, se qualcuno avrà presentato una candidatura con tutti i crismi della regolarità, potrebbe salvare il titolo sportivo e, andando anche oltre, si potrebbe rilanciare a lunga gittata l’intera attività. Ma nelle ore d’attesa in una città in cui l’incertezza regna sovrana e non solo nel mondo dello sport, i tifosi temono il peggio, altri sperano in un miracolo. Può succedere di tutto.
Prima ipotesti: si candida qualcuno? Alle 12 scadranno i termini per la presentazione delle proposte. Alle 16 saranno aperte le buste, ovvero gli incartamenti spediti via Pec al Tribunale. Se ci fosse più di un candidato delle 17 si potrebbe procedere a un’asta competitiva, con rilanci di almeno 50mila euro per volta. Chi presenta l’offerta deve mettere eventualmente a disposizione subito il 25 per cento della cifra di base, ovvero 125 mila euro dei 500 sui quali si basa la richiesta economica del bando. Candidato unico? Da quel che si vocifera in città l’imprenditore laziale Benedetto Mancini vorrebbe presentare un’offerta. Entro oggi chiaramente. Ieri non c’erano tracce di incartamenti inviati in Tribunale. Entro 30 giorni, l’imprenditore laziale dovrebbe registrare alla camera di commercio la nuova società che sostiene di aver già creato con tanto di logo e nominativi.
Seconda ipotesi: Se l’asta andasse deserta si aprirebbero scenari poco edificanti. O il Tribunale deciderà di considerare chiusa la storia del salvataggio rossazzurro, evitando di prolungare l’esercizio provvisorio che lunedì terminerà, o potrebbe anche concedere un’ulteriore proroga per consentire l’indicazione di un terzo bando competitivo ancora al ribasso. Soluzione possibile, ma francamente difficile da immaginare. L’unico vantaggio, quello del nuovo esercizio provvisorio, servirebbe alla squadra di spendere le ultime residue somme rimaste in cassa per ultimare il campionato.