SERIE C

Catania, Grella: «La spinta più forte affinché Pelligra investisse sul club è arrivata da un ex Palermo»

Durante la presentazione del libro Girotondo Rossazzurro di Orazio Provini, il vice presidente del Catania, Vincenzo Grella, ha offerto una rara e intensa intervista che racconta i progetti e le sfide attuali del club. Dal motivo che ha spinto la famiglia Pelligra a investire nel Catania, alla visione per il futuro del centro sportivo e alla complessa “questione logo”, Grella rivela la determinazione e il coinvolgimento della nuova dirigenza. Tra aneddoti e riflessioni personali, il dirigente trasmette la profonda responsabilità che sente verso il club e verso la città, svelando così il cuore del progetto che guarda alla Serie A.

«Inizialmente conoscevo Catania come avversario, ricordo quando militavo tra le fila del Parma e l’arbitrò sbaglio a mandarmi fuori. La spinta più forte affinchè la famiglia Pelligra investisse su Catania è partita da un ex calciatore del Palermo. Questo ti fa capire la grandezza di questa città ed il potenziale di questo club, perchè se un rivale storico riconosce dei valori e suggerisce ad un amico – socio in affari – di investire su Catania effettuando grandi investimenti, il signor Bresciano si assume una responsabilità importante nei confronti di Pelligra. Penso sempre a lui quando le cose non sono sul binario giusto perchè so la difficoltà che lui può avere nei rapporti con il presidente Pelligra, il quale fino ad oggi ha fatto degli investimenti molto significativi togliendosi anche delle soddisfazioni».

«Quando il presidente è a Catania da nessun’altra parte viene esaltato allo stesso modo. Lui qua può fare tutto quello che vuole, in Australia non avrà mai così tanta riconoscenza. Da oggi in poi mi piacerebbe che ci ritrovassimo tra dieci anni con tante belle pagine di storia del Catania ancora da scrivere. Noi possiamo raccontare poco in questo momento. Ascoltiamo quello che è stato fatto, prendendo spunto dalle parti positive, capendo anche quello che non ha funzionato ma senza fare i giudici. E’ una sfida continua che noi abbiamo tutti i giorni. Ci vuole pazienza, buonsenso, personalità. Se vuoi fare il dirigente di un club così importante non puoi avere paura della critica. Se questa condiziona il tuo lavoro, per me sei un dirigente mediocre, o comunque non adatto per questa città. Qua ci vuole grande personalità, visione, devi avere il coraggio di portare avanti le tue idee perchè non sempre quello che vorresti fare funziona subito. A volte serve del tempo».

«In due anni di presidenza ha speso una cifra enorme. Assumere la gestione dello stadio non è stata una passeggiata di salute, si tratta di uno dei primi impegni del presidente Pellgra. Torre del Grifo? La cifra si è abbassata di molto, ma partendo da una base già di per sè altissima, comunque verso una cifra ancora molto alta. Un impianto chiuso per così tanto tempo ha bisogno di una certa attenzione e si potrebbe ripristinare in un lasso di tempo non così lungo, ma nessuno meglio di Pelligra può valutare l’eventuale operazione. Io posso esprimere un parere esclusivamente sportivo, non ho un taglio immobiliare. Ho in testa una visione per fare in modo che il club si possa autofinanziare tramite un grande lavoro con i giovani, ma per fare questo serve l’infrastruttura, avviando un certo tipo di percorso con Orazio Russo. Il dubbio è legato ad un prezzo non indifferente. Il logo del Calcio Catania? Tornerà dove deve stare. Il club deve seguire una procedura per riaverlo, a me dispiace dirlo ma la mia sensazione è che qualcuno si sia approfittato di questa nostra voglia di prenderlo, essendo visto un pò come un obbligo verso la città. Quando prendo il caffè la mattina il signore mi ricorda sempre di prendere il logo, ogni giorno dico le stesse cose. Mi dà un pò di fastidio che qualcuno si approfitti del fatto che noi abbiamo un presidente che ha investito tanti soldi, perchè non deve passare il messaggio che allora ogni cosa deve costare il triplo, però rappresenta un dato di fatto».

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Redazione Ilovepalermocalcio