Catania: ennesima corsa contro il tempo, ma c’è ottimismo per l’udienza del 21

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’ennesima corsa contro il tempo in casa Catania.

La società è alle prese con una corsa contro il tempo, l’ennesima, visto che il 21 è in calendario l’udienza prefallimentare in Procura che potrebbe essere fondamentale per assicurare un futuro e una continuità all’azienda e alla squadra. Stipendi pagati Alla vigilia del derby con il Palermo erano stati pagati gli stipendi ai calciatori, che poi hanno risposto sul campo con un successo che ha infiammato il tifo e, in generale, l’intera città. Ieri è stato dato mandato alla Sigi – la cordata che detiene il cento per cento delle azioni – di procedere al saldo degli stipendi di novembre e una parte che si riferisce al mese di giugno. Quest’ultimo segmento riguarda i calciatori che non sono stati confermati ma che attendevano il pagamento degli emolumenti. Adesso, finalmente, si è proceduti al saldo.

La cifra ammonta a poco più di 200mila euro ed è stata convogliata in un conto per poi essere girato alle casse del Calcio Catania. La metà, grosso modo, è stata versata da alcuni soci della Sigi: Salice, Palma, Le Mura, Ferraù e Baudo. La restante parte è stata collocata da un’altra frangia della cordata, a conferma che la spaccatura tra vari soci esiste ancora, anche se il pagamento degli emolumenti è stato un segnale costruttivo (e anche necessario per sopravvivere). E gli inglesi? I rappresentanti del fondo che da settimane sono al fianco della società per un sostegno economico, hanno assicurato di versare ancora capitali più in avanti. Fino a qualche giorno fa, i legali del fondo erano in città per esaminare incartamenti e scadenze.

La ricapitalizzazione Il nodo principale da sciogliere davanti al Tribunale di Catania è una ricapitalizzazione fin qui non avvenuta che si rende necessaria per garantire una continuità all’azienda e per convincere la Procura della volontà di programmare l’attività non solo agonistica, ma tutto quello che circonda il club. E, fra l’altro, serve il piano industriale per lo stesso motivo. In questo caso le mosse dei dirigenti fanno pensare a una presentazione dei documenti in tempo per ricevere un assenso e proseguire in quest’attività – che è portata avanti in totale emergenza – senza però andare incontro a penalizzazioni e, peggio ancora, a una dichiarazione di fallimento. C’è da specificare che un eventuale fallimento non verrebbe certamente sancito lo stesso giorno dell’appuntamento in Procura, il 21, visto che si tratta di un’udienza istruttoria, bensì alla prima udienza collegiale.

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Redazione Ilovepalermocalcio