Catania, Di Marzio: «Andranno via i più forti. Tacopina era serio»

Intervistato dai microfoni di “Catanista” Gianni Di Marzio ha parlato del momento del Catania dopo la notizia del fallimento e la corsa contro il tempo per salvare il titolo sportivo.

Ecco le sue parole:

«E’ stata una morte annunciata. Per impegnarsi in un progetto bisogna farlo con delle possibilità economiche e tecniche per poterlo fare. Sigi ha invece pensato di poter salvare la matricola, ma non basta solo il sentimento per farlo, c’era bisogno di avere una razionalità mentale e studiata e un progetto che il Catania non poteva in realtà supportare in quel preciso momento, sul piatto c’erano soltanto supporti affettivi e non solo economici. Si parla di morte annunciata perché il problema andava risolto all’inizio, si doveva fallire all’inizio e non capisco perché si è proseguiti in quel percorso. Si andava avanti tranquillamente e si ricominciava. Il fatto che non si sia arrivati ad un accordo con Tacopina, il quale si è dimostrato acquirente serio avendo poi acquisito la Spal, dimostra il fatto che si era di fronte a buchi economici. Erano presenti debiti abbastanza consistenti e se uno non li può affrontare deve saperlo prima di fare il passo. Una cosa che ho mal digerito e mi ha fatto seccare molto è stata quando Sigi ha preteso soldi dal pubblico rossazzurro per arrivare all’iscrizione. Mercato? Aperta la stalla i buoi scappano, grazie ai loro procuratori. Rimangono quelli che non hanno mercato, i meno bravi. Questa è la logica del mercato in momenti del genere».