Repubblica: “Catania: stasera si gioca, ma domani? In arrivo altra maxi penalizzazione. E alla prossima scadenza non rispettata c’è l’esclusione”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione molto critica in casa Catania che questa sera riceverà in casa l’Avellino, ma con lo spettro dell’esclusione ad aleggiare al “Massimino”.

Si gioca Catania-Avellino, torna il tifo organizzato sugli spalti del “ Massimino”, ma la vera partita per le sorti del club etneo si disputa lontano dal rettangolo verde. La squadra di Baldini, ancora scossa dal mancato pagamento degli stipendi nonostante le innumerevoli rassicurazioni ricevute, prova a isolarsi dal caos societario di questi ultimi giorni, culminato con il secondo blackout finanziario della stagione e la conseguente penalizzazione in classifica.

Ma il dato di fatto più inquietante è che la formazione rossazzurra si trovi senza un interlocutore attendibile. Il direttore Maurizio Pellegrino, sempre gradito dalla squadra, prova con fatica a riattaccare i cocci, ma anche lui si sente tradito dalla Sigi, che con condotte non in linea con le promesse fatte, vanifica il lavoro dell’area tecnica, per come denunziato dal tecnico Baldini nel post gare contro il Francavilla.
Le dichiarazioni rilasciate dall’azionista di maggioranza Gaetano Nicolosi lasciano un senso di sgomento tra la tifoseria, sulla sorte del Catania e dei suoi 75 anni di storia:

«Il futuro? cedere la squadra – ha detto l’imprenditore catanese ai microfoni di Telecolor nel corso della trasmissione Corner – Da parte mia c’è una sola strada da percorrere, quella di cercare l’aiuto di tutti e in particolar modo della compagine societaria di Sigi, ma anche l’aiuto della tifoseria riempiendo gli spalti per avere qualche soldo da spendere nella squadra portandola a fine campionato. Poi ci sarebbe un grande punto di domanda sull’eventuale iscrizione al prossimo campionato, già metto le mani avanti perché la vedo molto difficile».

Nicolosi sarebbe disposto ad andare avanti da solo, ma vorrebbe che gli altri soci gli cedano gratuitamente le loro quote. Fitte che nubi che si stagliano all’orizzonte, anche in vista delle prossime scadenze federali del 16 dicembre che, in assenza di nuovi investitori, potrebbero fare scendere anticipatamente il sipario su questa storia.
In pratica se entro questa data Sigi non riuscisse a saldare tutti gli stipendi maturati fino ad ottobre, il Catania verrebbe escluso dal campionato. Meno di due mesi per salvare il salvabile, poi la resa dei conti. Stasera si gioca, ma domani?