Castellacci: «In Serie B e in Serie C non ci sono strutture e risorse per sostenere la ripresa»

MONTPELLIER, FRANCE - JUNE 29: Doctor of Italy Enrico Castellacci speaks with the media during a press conference at Casa Azzurri on June 29, 2016 in Montpellier, France. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

«Non è per fare polemica ,ma stupisce anche me. Non perché non ci sia Castellacci, ma perché manca l’associazione dei medici che poi saranno responsabili di tutto. Sono loro che conoscono le situazioni, che stanno sul campo. Gli altri colleghi scriveranno delle linee in teoria ineccepibili, ma noi ci domandiamo: potranno essere realizzate?. E’ previsto un maxi ritiro per ogni squadra, serviranno centri sportivi con foresteria: fra giocatori e staff si arriva a 60/70 persone, serviranno altrettante camere; poi le docce differenziate, a meno di non farle in camera; obbligatori saranno gli ambienti sanificati prima e dopo l’allenamento, con personale verosimilmente esterno che dovrà occuparsene e anch’esso sottoposto ai controlli. Poi ci sono i test pre-ritiro, ci vorranno controlli a tappeto su tutti. Tamponi ogni 4 giorni, analisi supplementari a chi era risultato positivo e poi guarito per capire se il virus ha intaccato l’organismo e dare l’idoneità. E tutto ciò chi lo deve fare? Il medico di squadra.  Ho il timore che la serie C e gran parte della B non abbiano né le strutture né le risorse per sostenere due mesi di questo tipo. E i medici? In C sono part time, campano facendo il loro lavoro e per passione vanno con la squadra». Queste le parole di Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale, rilasciate ai microfoni di “Libero” in merito alla ripresa del campionato.