Riesce a seguire tutti i campionati? «Della D seguo il nostro girone. Il nostro team manager Andrea Siracusa mi manda le partite, ne vedo tre a settimana. Guardo parecchia serie C, parecchia B e la A che guardano tutti». C’è una società in cui ha lavorato che è il suo modello di calcio? «Ci sono stati posti in cui ho lavorato bene, con Sagramola a Vicenza e a Brescia, da solo a Piacenza. Situazioni interessanti perché avevamo la possibilità di costruire come qui a Palermo. C’erano poche interferenze, facevamo le cose a piccoli passi, ma fatte bene con tanti giovani lanciati in A. Quando ci sono le condizioni si fa sempre un buon lavoro. Il lavoro di un direttore sportivo dipende dal contesto». Avere un presidente che segue la partita in un altro settore dello stadio lascia sereno un diesse almeno durante i novanta minuti? «Qui c’è un contesto straordinario per lavorare e il presidente Dario Mirri è una persona straordinaria. Per fare il mio lavoro non c’è di meglio. Il presidente guarda la partita in gradinata, ma poi ci vediamo, ci confrontiamo, ragioniamo e lavoriamo. Non è il settore che cambia le cose». Queste le parole del direttore sportivo del Palermo, Renzo Castagnini, rilasciate ai microfoni di “La Repubblica” in merito al suo rapporto con il presidente, Dario Mirri.