Cassa integrazione a rilento in Sicilia: gli impiegati vogliono un bonus per sbloccare le pratiche
Secondo quanto riporta “Repubblica”, la trattativa fra sindacati e Regione per sbloccare le pratiche sulla cassa integrazione si arena su un nulla di fatto: nonostante, infatti, le organizzazioni dei lavoratori esultino per l’accordo raggiunto, al dipartimento Lavoro non c’è alcuna intenzione di accettare la proposta messa sul tavolo dai sindacati.
“Al tavolo – accusa il capodipartimento Giovanni Vindigni – i sindacati mi hanno chiesto di riconoscere ai dipendenti un bonus di 10 euro per ogni pratica analizzata”. Ad attendere ci sono circa 130mila siciliani: alle 20 di domenica, infatti, all’Inps risultavano 9.666 lavoratori con la pratica analizzata a fronte di 139mila da soddisfare.
Il blocco è alla Regione. Dove si è partiti in ritardo e dove c’è – per esplicita ammissione dell’assessorato, che l’ha detto in uno degli incontri con i sindacati – una piattaforma informatica non all’altezza del carico di lavoro da affrontare, le pratiche di circa 37mila imprese. All’Inps, infatti, non c’è nessun collo di bottiglia: delle 4.022 pratiche trasmesse dalla Regione, domenica sera solo 244 non erano ancora state analizzate dall’Inps. Così, ieri pomeriggio, Vindigni ha convocato i sindacati. Alla fine è stata sottoscritta un’ipotesi di accordo: una proposta, cioè, che non è ancora definitiva. Sul tavolo la possibilità di aggiungere altre 100 persone alla squadra di 132 uomini che sta smaltendo le pratiche.
“Grazie all’ipotesi di accordo raggiunta oggi tra le organizzazioni sindacali e il dipartimento Lavoro della Regione – esulterà alla fine Angelo Lo Curto della Siad-Cisal – la task-force per la trattazione delle domande di Cassa integrazione in deroga sarà potenziata con almeno altre 100 unità, rendendo più veloci le procedure e quindi i pagamenti degli ammortizzatori sociali”. “Più personale da utilizzare per più ore nella task force della Regione – osserva la Uil Fpl – questa la soluzione per ridurre il ritardo causato dal disservizio del sistema informatico e pagare il prima possibile la cassa integrazione in deroga. Rimane pero la vera criticità, ovvero il cattivo funzionamento della piattaforma su cui vanno effettuati subito i dovuti interventi con una verifica dell’Inps”.
“Non potevamo restare fermi davanti all’impasse che rischiava di lasciare in un limbo migliaia di aziende dell’isola – dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara, segretario regionale con delega per i dipendenti regionali – e non potevamo permettere che la responsabilità di questo disservizio ricadesse sulle spalle dei dipendenti regionali. Così, abbiamo presentato alla Regione il nostro progetto, basato interamente sugli strumenti messi a disposizione dall’innovativo Contratto collettivo di lavoro regionale firmato lo scorso anno, e abbiamo trovato la condivisione di tutti i soggetti coinvolti”. Di tutti meno che della Regione: “Io – allarga le braccia Vindigni – ho solo detto che sottoporrò la questione al vertice politico. Certo è strano chiedere un bonus quando ci sono 130mila siciliani che attendono senza soldi”.