Caso Ultras, Malagò: «Calcio parte lesa, non può fare tutto solo»

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni, riprese da TuttoMercatoWeb.com:
«Il rischio di infiltrazioni mafiose che sembra emergere da recenti inchieste giudiziarie è un segnale da cogliere con tempismo: il calcio sta svolgendo la sua parte, adeguandosi e prevedendo regole aggiornate perché le manifestazioni sportive possano svolgersi in sicurezza e serenità. Il Coni è certamente al fianco della Figc, come di tutte le federazioni, non solo per il suo ruolo naturale di confederazione. Voglio rassicurarvi che è un’assoluta priorità, sia per il valore sociale sia per il danno, anche solo di immagine, che eventuali infiltrazioni infliggono all’intero mondo sportivo. Il calcio è sicuramente parte lesa, ma è chiamato a una nuova assunzione di responsabilità. Che le curve siano state in passato frequentate da persone che avevano qualche precedente, e forse è un eufemismo, di carattere penale in altri contesti è una cosa notoria al grande pubblico. Questa vicinanza, per non dire complicità, con la ‘Ndrangheta, ci ha sorpreso non poco. La collaborazione con le procure è fondamentale, si gioca tutto sulle tempistiche: nel caso di alcune società di calcio, se ci fosse stata una dinamica similare a quella che abbiamo noi con il nostro sistema di giustizia sportiva, voglio sperare che qualche dirigente avrebbe evitato di avere rapporti con questi soggetti. Il calcio non può fare tutto da solo».