Caso tamponi Lazio: ricorso dei medici contro la Procura Federale della FIGC
Come si legge su “Napolimagazine” il Collegio di Garanzia dello Sport “ha ricevuto un ricorso presentato dai dottori Ivo Pulcini e Fabio Rodia contro la Procura Federale della Figc per la riforma della sentenza emessa dalle Sezioni Unite della Corte Federale di Appello della Figc in data 19/29 ottobre 2021 e comunicata il 29 ottobre 2021, con la quale la Corte, “a seguito del parziale accoglimento con rinvio, disposto dal Collegio di Garanzia dello Sport” “in relazione al ricorso proposto dai suddetti ricorrenti avverso la sentenza della Corte Federale d’Appello della Figc” “assunta in data 7 maggio 2021 – e definitivamente pronunciando, ha dichiarato i dottori” “responsabili degli addebiti di cui ai capi b), c), e), f) dell’atto di deferimento, sanzionandoli con l’inibizione per la durata di 5 mesi”. E’ quanto si legge in una nota del Coni.
“La vicenda – si legge – trae origine dall’asserita, mancata comunicazione tempestiva alle Asl competenti circa la positività di alcuni calciatori a seguito dei tamponi ‘c.d. Uefa’ in vista dell’incontro di Champions League Brugge-Lazio del 28 ottobre 2020 e Zenit-Lazio del 4 novembre 2020, nonché in merito all’esito dei tamponi effettuati, in data 30 ottobre 2020, dal Laboratorio Futura Diagnostica di Avellino, oltre che per aver consentito, o comunque non impedito, ad alcuni calciatori, nonostante la positività ai suddetti tamponi, di allenarsi con il restante ‘Gruppo Squadra’; infine, per non aver sottoposto al periodo di isolamento, in caso di asintomaticità, di almeno dieci giorni, alcuni calciatori”. “I ricorrenti, dottori Ivo Pulcini e Fabio Rodia, chiedono al Collegio di Garanzia dello Sport di accogliere il reclamo e, per l’effetto, di annullare la sentenza della Corte di Appello Federale Figc ivi impugnata”, conclude la nota.