Caso Suarez, spunta le chat tra la Juve, De Micheli e il Viminale: Un terzo dirigente bianconero dai pm. I dettagli

Vanno avanti le indagini per il caso Suarez, dopo l’esame farsa di Perugia. Ecco le chat riportate da “repubblica.it”:

Non solo Paratici e Cherubini. Nell’inchiesta sull’esame farsa di Luis Suarez finisce anche un terzo dirigente juventino, ormai ex visto che ha lasciato Torino lo scorso 31 ottobre per risoluzione del contratto. Si tratta del triestino Maurizio Lombardo, per nove anni – dal 2011 al 2020 – segretario generale del club bianconero. L’uomo che si occupava dei contratti, dei documenti, dei regolamenti. Il suo nome è citato nei verbali dei testimoni e degli indagati ascoltati dalla procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone. Lombardo è stato sentito già due volte dai pm. Il suo verbale è ancora secretato e lui non risulta indagato. Ma da quel che si può ricostruire dagli atti sin qui depositati, Lombardo ha avuto un ruolo, seppur in apparenza minore, nella genesi del pasticcio dell’esame sostenuto il 17 settembre presso l’Università per Stranieri. Che venne preceduto, documentano i tabulati, da un giro di almeno 9 telefonate e 7 messaggi tra manager juventini, la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, il capo di gabinetto del Viminale. Conversazioni di cui vi è traccia nelle chat allegate agli atti.

“Lombardo mi ha dato i documenti di Suarez”

Paola De Micheli viene chiamata il 3 settembre da Fabio Paratici, il responsabile dell’area tecnica della Juventus. I due, entrambi di Piacenza, sono amici da tempo. “Mi disse che la Juve stava comprando Suarez e che l’accordo era quasi fatto”, dirà la ministra ai pm. “Mi spiegò che non aveva il passaporto italiano e che Suarez aveva già presentato domanda al Consolato italiano di Barcellona per l’ottenimento della cittadinanza, ma la domanda non si era completata ed era necessario verificare se potesse in qualche modo completare l’iter, chiedendomi a tal fine un supporto”. Subito dopo la chiamata di Paratici, sul telefonino della ministra arriva via whatsapp tutta la documentazione necessaria per riavviare la pratica Suarez e portarla a completamento: la domanda di cittadinanza, il primo rigetto del ministero, il passaporto spagnolo del calciatore e alcuni certificati di buona condotta rilasciati da autorità straniere. A inviarglierli è Lombardo. Che sarà anche colui che qualche giorno dopo, precisamente il 7 settembre, durante una riunione per decidere dove far svolgere l’esame a Suarez, segnala a Federico Cherubini, braccio destro di Paratici, il nome di Maurizio Oliviero. E’ il rettore dell’Università degli studi di Perugia che metterà la Juve in contatto con Simone Olivieri, direttore generale dell’Università per Stranieri (indagato per aver anticipato e organizzato una sessione ad hoc per il calciatore). Ma torniamo a quel 3 settembre.

 

L’11 settembre, a meno di una settimana dall’esame di Perugia, non sembrano esserci particolari problemi. “Per la cittadinanza italiana al calciatore Suarez – relaziona Di Bari a Frattasi – è stato indicato all’avv.Chiappero della Juve quali sono i passi da compiere per presentare la domanda al consolato di Barcellona. Il legale ha riferito di presentare rapidamente i documenti mancanti e di ottenere il differimento dei termini previsti dalla Lega Calcio per l’iscrizione al campionato di Suarez nelle fila della Juventus. Si attende riscontro”. Eppure ventiquattrore dopo la Juve molla la presa sull’uruguaiano. “Intorno al 12-13 settembre – metterà a verbale Paratici, indagato per false dichiarazioni ai pm per aver negato di aver interessato la ministra – Chiappero mi contattò e mi disse che, nonostante l’eventuale raggiungimento della certificazione linguistica, non avremmo fatto in tempo a prendere la cittadinanza entro il 5 ottobre (termine per presentare la rosa alla Uefa, ndr)”.

“No tiene pasaporte europeo”

Era stato proprio Paratici, la notte del 31 agosto, poco dopo aver portato a casa un pre accordo per il il trasferimento di Luis Alberto Suarez alla Juve (7,5 milioni all’anno netti che con i bonus arrivavano a 10), a farsi venire il dubbio. E a inviare un sms all’avvocato del calciatore, Ivan Zaldua, per togliersi il pensiero. “Una pregunta por hacer seguro: luis tiene pasaporte comunitario tambien verdad?”, chiede Paratici. “Buenos dìas Fabio. No tiene pasaporte europeo”.