Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori e vicepresidente della FIGC, ha parlato a Radio Punto Nuovo in merito al caos scommesse.
Ecco le sue parole:
«Dalla storia di Fagioli e di Tonali c’è un primo aspetto positivo: non vanno lasciati soli e vanno ad accompagnati. Fagioli può essere il buon esempio della funzione rieducativa delle istituzioni sportive. Poi credo che anche la pena deve avere la medesima funzione. Stiamo finalmente ragionando come sistema, dopo giorni dove si è puntato troppo il dito su questi ragazzi. Si è generalizzato tanto, quando si parla di calciatori e del nostro mondo si fa troppo presto a fare di tutta l’erba un fascio. Questo può essere ora un punto di partenza importante per fare qualcosa in più. Nicolò (Fagioli, ndr) è stato il primo a riconoscere i propri errori. Dobbiamo interrogarci sulle responsabilità su questa generazione di ragazzi. La ludopatia è un problema ampio nei contesti giovanili. Bisogna ragionare di concerto dalle scuole e dalle famiglie, passando poi per lo sport. Non è un problema che riguarda solo chi ha disponibilità importanti. È un problema di tutta una generazione, che ha troppa facilità nell’accedere a certe strutture».