Caso scommesse, Abodi: «Stiamo definendo la carta dei doveri. Stadi? Vogliamo iniziare un percorso»
Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato a margine dell’evento Orientamenti 2023 in corso a Genova.
Di seguito le sue parole riprese da TMW:
«Siamo condannati a confrontarci anche con le cadute, l’importante è come si affrontano i momenti difficili: con lucidità, con voglia di risolvere il problema. Dobbiamo lavorare sulla formazione e sulla responsabilizzazione, se cade un professionista si rischia che venga interpretato male tutto ciò che riguarda il professionismo. Per questo stiamo definendo la carta dei doveri, non è che così risolveremo ma è un ulteriore contributo. Il professionista dovrà leggerla e sottoscriverla. Qua siamo in ambito di patologie, la ludopatia coinvolge milioni di italiani e tanti giovani. E’ importante che il professionismo sappia raccogliere questa sfida per contrastare queste tendenze diseducative. Affrontiamo le difficoltà, senza ipocrisie e con trasparenza, con la volontà di non far emerge omertà».
«La città di Genova credo abbia voglia di uno stadio moderno. Gli Europei sono una tappa importante, il numero di stadi sarà 5 per l’Italia. L’obiettivo è avere uno stadio moderno, autosufficiente anche dal punto di vista energetico. E’ un obiettivo che prescinde dagli europei. Le risorse più importanti sono due: progettualità e volontà. A questo si aggiunge il senso della collaborazione, noi cercheremo di fare il possibile, ma i capitali privati pronti ad investire ci sono. Serve volontà e collaborazione fra le istituzioni».
«Stadi? Emerge l’arretratezza delle infrastrutture perché gli stadi sono visibili, ma il concetto riguarda le infrastrutture pubbliche in generale, come ad esempio la scuola. Gran parte delle scuole ha lacune, non sono infrastrutture educanti. Lo sport si prende la responsabilità di essere da stimolo per l’ammodernamento generale. Noi abbiamo la volontà di iniziare il percorso, scuola dopo scuola, palestra dopo palestra, stadio dopo stadio».