Caso Ricciardo? L’agente del bomber tuona: «Giù le mani da Gianni!»
La terza panchina consecutiva di Gianni Ricciardo, rimasto fuori dal 1’ anche nel derby perso ieri pomeriggio dal Palermo contro l’Acireale ha fatto e fa ancora discutere. Ma per Maurizio Casilli, agente del numero 9 rosanero, non si deve parlare di nessun “caso Ricciardo”. Ecco le parole del procuratore di Ricciardo rilasciate in esclusiva ai nostri microfoni: «Sono molto arrabbiato, perché le voci sui problemi tra Pergolizzi e Ricciardo non sono veritiere. Gianni ha avuto dei problemi intestinali per i quali è rimasto fermo alcuni giorni e il mister avrà preso altre decisioni di conseguenza».
Quindi non c’è alcun “caso Ricciardo”…
«Gianni è a completa disposizione del Palermo, anzi vi dico anche che alla fine del girone d’andata andrà in doppia cifra e che a maggio tutti vedranno che avrà fatto 20 gol. Le difficoltà ci possono stare, ma sono di squadra ed in un campionato lungo come quello della Serie D sono normali. Queste sono voci che non fanno bene né al giocatore, né alla società né al tecnico. Sono voci che destabilizzano l’ambiente, così come quelle delle scorse settimane su Foggia e Cerignola. Niente di vero, sembrano cose dette da qualcuno che vuole male al Palermo e lo esprime “colpendo” uno dei suoi giocatori più rappresentativi. Ripeto: non esiste nessun caso Ricciardo! Lui non vede l’ora di arrivare a maggio festeggiando sotto la curva la promozione e, perché no, anche il titolo di capocannoniere del torneo».
Si però Ricciardo non va in gol da un mese…
«Ci sta che per un mese resti a secco. Può capitare a tutti. Ma bisogna anche considerare che dopo il virus intestinale non ha giocato titolare per tre partite nelle quali è sempre subentrato. In più in questo mese di digiuno si contano almeno 4 occasioni tra gol annullati, pali e traverse. Non credo che si possa dire che Ricciardo è in crisi. Possiamo parlare solo di periodo sfortunato».
E come sta vivendo questo momento il suo assistito?
«Nessun giocatore è felice di rimanere in panchina, è normale. Ma la prima volta contro l’Acr Messina ha avuto un attacco di vomito alle 14.25, quindi non si può parlare di panchina. Poi ha passato una settimana di trambusto in cui è stato male e dunque contro il Giugliano è rimasto ancora fuori. L’unica partita in cui si aspettava di giocare era contro l’Acireale. È normale che i giocatori non siano felici di restare in panchina, ma non c’è stata alcuna polemica».
Con la sconfitta contro l’Acireale adesso si sono ridotti a 5 i punti di vantaggio sul Savoia…
«Sono fiducioso. Anche a Cesena c’è stato un momento di flessione, ma tutti sappiamo cos’è successo poi. Inoltre il Palermo è nelle mani di dirigenti esperti quali Sagramola e Castagnini».