Durante l’incontro con la delegazione della Nazionale U20, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato anche del caso Reggina, dopo che stamattina è stata concessa l’omologazione del piano di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale fallimentare di Reggio Calabria. Gazzetta.it ha raccolto e riportato le sue dichiarazioni:
«Il cosiddetto ‘caso Reggina’ è stato possibile perché le leggi dello Stato non sono coerenti con il più stringente quadro normativo della Federcalcio. Sull’argomento è bene fare chiarezza non è possibile chiedere giustamente il rispetto delle norme e della centralità della Covisoc, ma contemporaneamente abolire nel decreto attuativo della riforma dello sport l’art.12 che riconosce ruoli e poteri della stessa commissione che verifica il rispetto dei requisiti economico-finanziari dei club professionistici.
Gli organi di giustizia della Figc hanno applicato le norme a difesa dell’equa competizione e infatti hanno sanzionato chi, pur in costanza di una legge che glielo consentiva, non ha provveduto a pagare quanto previsto dalle norme federali. Ho chiesto al Ministro Abodi di agire prontamente per impedire che le leggi dello Stato rendano vani gli sforzi della Figc a difesa dell’equilibrio competitivo del sistema calcio».