Come si legge su “Calcio&Finanza” il caso della Premier League contro il Manchester City, che proseguirà questo mese, potrebbe costare ai club del massimo campionato di calcio inglese decine di milioni di sterline che non saranno recuperabili, dopo che la lega ha perso un ricorso per far pagare all’Everton 4,9 milioni di sterline per il suo caso della stagione passata.
Le implicazioni per il caso contro il Manchester City sono significative, indipendentemente dall’esito. Il caso ha richiesto molte più ore di lavoro per il team legale interno ed esterno della Premier League. E va ricordato che tutti i costi per la governance sono sostenuti dai 20 azionisti della Premier League e saranno detratti dalle distribuzioni dei ricavi da diritti di trasmissione e commerciali.
Nel verdetto dell’appello sui costi del caso del FPF inglese dell’Everton, il consulente della Premier League, Jason Pobjoy, ha sostenuto che «la condotta irragionevole del club nei procedimenti ha inutilmente e significativamente aumentato» i costi per la Premier League. Ha anche sostenuto, secondo la sentenza dell’appello, che la negazione dei costi alla Premier League creerebbe un’incertezza nei casi futuri.
Per l’Everton, l’avvocato Celia Rooney ha sostenuto che la Premier League aveva pagato tariffe orarie superiori alla norma. La Premier League ha speso 26.638 sterline per documento rispetto alle 515 sterline spese dall’Everton. La Premier League ha pagato una tariffa oraria di 940 sterline ai partner del suo studio legale esterno, Linklaters, quasi il doppio rispetto alle 550 sterline pagate dall’Everton ai suoi equivalenti.
Il ricorso è stato un colpo per la Premier League, perché ha confermato l’assegnazione originale dei costi al massimo campionato inglese, “scontando” solo 1,7 milioni di sterline. Una situazione che preoccupa in vista del caso legato al Manchester City, che si prospetta decisamente più spinoso, considerando anche le accuse di 115 violazioni del Fair Play Finanziario inglese.