L’arrivo oggi a Palermo del presidente Maurizio Zamparini non era finalizzato solo ed esclusivamente al colloquio di questa mattina in cui il patron rosanero ha parlato del futuro di Ballardini e di Foschi, bensì anche per portare avanti la questione legale relativa al “caso” Dybala, trattativa in cui il Palermo avrebbe sborsato più della quota pattuita per assicurarsi le prestazioni del talento argentino. «Sono qui per spiegare come sono andate le cose, ho presentato un esposto su situazioni che nel mondo del calcio non si dovrebbero vedere» sono le parole riportate da “LiveSicilia” che ha pronunciato Zamparini una volta entrato nel Palazzo di giustizia accompagnato dall’avvocato Sanseverino, attraverso il quale il numero uno di Viale del Fante aveva presentato un esposto della situazione lo scorso 12 aprile. Poi il racconto della vicenda, nato ad aprile 2012, quando l’allora Direttore Sportivo del Palermo Luca Cattani segnala Dybala a Zamparini, che organizza un incontro con il procuratore incaricato dalla società Gustavo Mascardi e Vincente Montes Flores, consulente della Pencil Hill Ltd, società londinese alla quale la squadra di Dybala (il cui prezzo è di 11 milioni e 860 mila euro, compresi i diritti del club argentino e di Mascardi) ha ceduto i diritti economici del calciatore e che sarebbe riconducibile allo stesso Mascardi. La firma preliminare arriva il 24 aprile seguente e una settimana dopo il Palermo versa i primi due milioni, ma il nuovo direttore sportivo Giorgio Perinetti scopre che il procuratore dell’attaccante, Gonzalo Rebasa, sarebbe andato a Londra a parlare con la dirigenza del Tottenham e che non sarebbe mai stato contattato da Mascardi. Il 19 luglio, in una stanza d’albergo a Milano, Perinetti incontra Dybala e Rebasa e le due parti si accordano perché il procuratore riceva due milioni di euro, dunque il contratto viene firmato. All’incontro è presente anche l’avvocato Riccardo Petrucchi, al quale la società rosanero riconosce di dovere tre milioni e mezzo per l’intermediazione “con ciò di fatto annullando e sostituendo – si legge nell’esposto – la scrittura privata con Rebasa”. In quel contesto i diritti economici passano alla società Pluriel, anch’essa con sede a Londra. Zamparini però, non convinto dei pagamenti alla Pencil Hill e dall’andamento dell’affare, negli scorsi mesi ha bloccato tutto, subendo poi il ricorso della società londinese presso il Tribunale dello Scorto che ha obbligato il Palermo a pagare. L’anno scorso il Palermo ha venduto Dybala alla Juventus: “In quella fase l’imprtante trattativa rischiava di saltare – si legge nell’esposto – per l’ostinata richiesta dei Dybala, il calciatore e il fratello, di ricevere dall’Us Citta di Palermo la somma di due milioni e cento mila euro già promessa dal Rebasa alla famiglia Dybala in occasione della sottoscrizione del contratto”. Per non fare saltare l’affare Zamparini sarebbe stato costretto “ad assumersi quest’ulteriore onere economico”. Il presidente rosanero è stato ascoltato oggi dai pm Scaletta e Dessì, che dovranno fare luce sulla vicenda.