Caso Balotelli: chiesti 200mila euro di danni dopo tentata estorsione

Come raccontato dall’edizione online di “BresciaOggi” dopo circa due ore di requisitoria, ieri mattina, davanti al giudice Molinaro, la procura ha chiesto la condanna a due anni e tre mesi nei confronti di Roberto Imparato, il legale trevigiano accusato di avere tentato di estorcere all’ex attaccante di Inter, Milan, Liverpool e della Nazionale, Mario Balotelli, la somma di 150 mila euro per una brutta storia legata a un rapporto che il calciatore ha avuto con una ragazza vicentina all’epoca dei fatti minorenne. L’avvocato di Balotelli, che si è costituito parte civile nel dibattimento col legale Enrico Baccaro, ha invece presentato una richiesta di risarcimento danni di 200 mila euro (e una provvisionale di 30 mila euro).

Dopo avere ascoltato la requisitoria dell’accusa, l’arringa della difesa di Imparato, rappresentata dall’avvocato Ernesto De Toni, e le parole della parte civile; il giudice ha chiuso l’udienza rinviandola per repliche. Nel corso dell’ultima udienza dibattimentale, il 18 marzo scorso, era stato ascoltato, per oltre due ore, l’imputato che alla fine aveva risposto a tutte le domande che gli erano state rivolte. Secondo la procura la ragazza (una giovane vicentina all’epoca dei fatti ancora minorenne con cui Balotelli ha sempre raccontato e confermato di avere avuto dei rapporti consenzienti) spinta dall’avvocato Imparato aveva accusato Balotelli di violenza sessuale.

Lo stesso Imparato, invece, avrebbe minacciato il calciatore di vendere la notizia ai giornali e in cambio del silenzio gli avrebbe chiesto 100 mila euro. «Imparato mi chiedeva soldi per non far uscire quella falsa notizia. Io alla ragazza ho chiesto scusa perché non ci sarebbe stato un futuro, ma non certo perché c’era stata violenza. Non c’è mai stata violenza; i rapporti sono stati assolutamente consenzienti. Io le ho detto che se stava facendo quello (di voler far uscire la falsa notizia dello stupro, ndr) lo stava facendo solo per ledere la mia immagine perché era tutto falso quello che raccontava», aveva spiegato l’ex centravanti della Nazionale il 27 maggio dello scorso anno quando era stato chiamato a testimoniare in aula.