Caserta presenta Cosenza-Sampdoria: «Tutino giocatore da Serie A»
Caserta, allenatore del Cosenza, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con la Sampdoria.
Di seguito le sue parole:
«Mazzocchi può fare tutti i ruoli, a mio avviso rende molto di più sugli esterni, lì ha fatto le migliori partite. E ho deciso di usarlo lì a prescindere dall’abbondanza di esterni che abbiamo. È meglio averne di questi problemi per un allenatore, poter scegliere in tranquillità. Sono scelte difficili perché qualcuno resta fuori. Oltre Mazzocchi ci sono Canotto, Marras, Florenzi, Antonucci. Sono tutti bravi. Per me non è importante solo chi gioca dall’inizio ma anche e soprattutto chi subentra. Antonucci non ha i 90 minuti secondo me, deve anche abituarsi a come giochiamo noi. Ma anche lui può fare più ruoli.
Non è facile isolarsi, soprattutto nei momenti positivi. I ragazzi vivono la città, poi è anche il momento particolare dei 110 anni della storia del club. Dobbiamo essere bravi a isolarci da questo soprattutto nei 90 minuti. La festa la devono fare soprattutto i tifosi. Dobbiamo restare concentrati. Speriamo di fare una grande prestazione, di vincere e di festeggiare con loro.
A prescindere dalle caratteristiche di chi gioca vicino Tutino, spesso è stato Voca oppure Forte, può rendere di più con un uomo al suo fianco. Gli crea spazio. Credo che Gennaro sia un giocatore che può fare tranquillamente la Serie A. La partita è lo specchio della settimana, se ti alleni bene lo vedo. Io lo osservo tutti i giorni. Credo sia arrivata la maturità giusta per lui, ha capito. Deve sfruttare quest’anno perché può essere fondamentale per lui. È molto utile alla squadra ma molto di quello che gli riesce, arriva perché è supportato dalla squadra. Ha pochi compiti difensivi, perché per esempio Forte si sacrifica tantissimo. La forza di questa squadra è il gruppo. Lo abbiamo visto, quando abbassiamo l’intensità, la voglia di lottare, vengono fuori i nostri limiti.
Formazione? Non ho ancora scelto, ho qualche dubbio. Ma tengo sempre conto di chi può subentrare. In ogni gara ce ne sono tre o quattro. Devi tenere conto delle caratteristiche di ogni singolo calciatore. Ci vuole anche fortuna nello scegliere i titolari, poi può variare mezza squadra. Ci sono momenti, come col Pisa, nei quali ho deciso di non cambiare, perché c’era equilibrio. Ma chi sta in panchina ha la stessa importanza di chi sta in campo dall’inizio. Chi subentra, spesso e volentieri è determinante».