Casarin: «Regola sui rigori? Non cambiarla sarebbe da cog***ni»

L’ex arbitro Paolo Casarin è intervenuto a Radio Punto Nuovo, criticando aspramente le modalità di assegnazione dei calci di rigore in Serie A.

Ecco le sue parole:

«Penso molto che il penalty sia un risarcimento. Salvo il caso di un 10% di errore, il calcio di rigore vale un gol e allora deve essere il risarcimento per un gol non subito per un intervento falloso. Quando un giocatore è nelle condizioni reali di segnare, di concludere l’azione in maniera concreta, e viene abbattuto, allora bisogna risarcirlo. Per questo si chiama calcio di rigore. Il rigorino nasce perché non è più risarcimento. Pensate a quanto sia grande l’area di rigore: nascono contatti verso lo spigolo dell’area, magari andando verso il centrocampo. Già la posizione e la lontananza fanno sì che i piccoli contatti li non siano assolutamente prossimi al gol e quindi dovremmo iniziare a ridurre questi rigori. Il problema si è ingigantito da quando qualcuno si è inventato che bisogna giocare con le mani dietro la schiena. Certo, questa roba passata dall’Ifab è incredibile. Quando ci si sbaglia, ci si accorge di esser stati dei cog***ni, gli errori si devono correggere. Perché si protrae questo discorso dei rigori? Perché non si cancella una regola ridicola. Nessuno ha detto: ‘Ho sbagliato a dare questa indicazione’ e solo in Italia è stata assorbita come i bambini dell’asilo, in modo così pedissequo. Un insieme di stupidaggini atomiche. Perfino il Var è messo in condizioni di difficoltà: ha un compito più difficile dell’arbitro, perché ha a che fare con uno strumento che amplifica o inventa i contatti. Il Var bisogna applicarlo bene. L’obiettivo è quello di accontentare le televisioni ma ci rendono tutti infelici».