Caro Palermo, questo non è un punto guadagnato
Si è interrotto questo pomeriggio a Vercelli il filotto di tre sconfitte consecutive del Palermo, che contro la Pro non è comunque andato oltre lo 0-0. Più che un punto guadagnato, utile solo a smuovere finalmente la classifica, per i rosanero sono due punti persi. Gli uomini di Tedino, infatti, hanno sì rosicchiato un punto al Frosinone (sconfitto in casa dal Perugia), ma proprio alla luce della disfatta casalinga dei ciociari, e del pareggio in extremis dell’Empoli, risulta difficile osservare il bicchiere mezzo pieno di Pro Vercelli-Palermo. Senza considerare il Bari, che vincendo a Terni ha raggiunto in classifica i siciliani a quota 44 lunghezze.
Ma torniamo alla sfida andata in scena al “Silvio Piola” di Vercelli. Una partita dominata dai rosanero quanto a possesso palla, peccato però che le occasioni create si contino ancora una volta sulla punta delle dita. Nonostante il cambio di modulo adottato dall’ex tecnico del Pordenone, che oggi ha messo in campo i suoi con un 4-3-1-2, la sterilità del reparto offensivo del Palermo ha continuato ad essere protagonista indiscussa. La prima palla-gol per gli uomini di Tedino è arrivata addirittura al minuto 63 con il neo entrato Moreo. Prima di allora, il nulla. Un leitmotiv che va avanti da tanto, troppo tempo e che adesso rischia davvero di compromettere quanto di buono fatto dai rosanero nel girone d’andata. Basti pensare che l’unica rete segnata dalla squadra di Tedino nelle ultime quattro partite è arrivata su calcio di rigore nella sfida poi persa in casa contro il Foggia.
Che fine ha fatto il Palermo brutto e cattivo? Della squadra schiacciasassi, la favorita per la promozione, più volte elogiata anche dagli addetti ai lavori, non si vede più neanche l’ombra. I rosanero continuano a brancolare nel buio dimostrando di non sapere come uscirne. Poche idee e gioco praticamente inesistente: così non si va in serie A, inutile cercare alibi. Una squadra che vuole tornare nella massima serie non può averne. Una squadra che vuole la promozione diretta non può aspettare i passi falsi delle dirette concorrenti, per giunta senza essere in grado di approfittarne. Il Palermo non può accontentarsi di un pareggio simile. Il Palermo non è più “vivo”, checché ne dica mister Tedino.