Nel mezzo fra il fischio di inizio e il triplice fischio finale, ci sono 90 minuti dove può accadere di tutto: attimi di attesa e di sofferenza aspettando la giocata giusta che può sbloccare il risultato. Mille idee che passano velocemente nella testa con migliaia di emozioni in contrasto fra di loro a distanza di pochi millisecondi: una giocata può cambiare tutto e tutto può cambiare di nuovo in pochissimi istanti. Se il Brescia ha già festeggiato l’agognato ritorno nella massima serie, una fra Lecce e Palermo la seguirà sabato pomeriggio.
I salentini, che attendono lo Spezia al Via del Mare potrebbero festeggiare il doppio salto di categoria (l’anno scorso erano in serie C) battendo lo Spezia o pareggiando sperando in un passo falso del Palermo in casa col Cittadella. I rosanero quindi non sono padroni del loro destino, dovendo battere il Cittadella a sua volta impegnato nella corsa playoff, ma anche sperare che il Lecce non vinca.
La sfida a distanza con il Lecce nella storia recente è profondamente intrecciata con i colori rosanero, non fosse altro per il gemellaggio che unisce le due tifoserie da più di trent’anni da quando cioè l’allora presidente dei salentini Jurlano fu l’unico a votare contro la radiazione dei siciliani dal calcio che conta. Da lì in poi le gare contro i giallorossi ed in special modo quelle disputate al ‘Via del Mare’, hanno sempre assunto un gusto particolare e regalato emozioni contrastanti ai tifosi delle due squadre che hanno comunque sempre applaudito l’avversario sia nella vittoria che nella sconfitta.
Caro amico ti sfido. Delio contro Fabio, Rossi contro Liverani, il maestro contro l’allievo. Nemici per un pomeriggio. Perché il calcio questo è. Fra i due ci sono affinità professionali che magari non tutti notano, ma ci sono. Senz’altro non l’approccio emotivo, più grintoso quello di Fabio e più pacato quello di Delio. Occorre guardare al campo, al comune senso dell’equilibrio tattico, a certe metodologie di lavoro, al modulo che adesso è lo stesso, 4-3-2-1. Coincidenze? No, niente di strano: i più bravi da sempre imparano dai più bravi. Se poi sono anche amici tutto è più facile. La forza degli opposti che si attraggono.
Ricordi, emozioni, aneddoti. Durante la sua carriera calcistica, l’attuale tecnico dei salentini è stato allenato da Delio Rossi, prima alla Lazio, dopo al Palermo.
Una storia, quella fra Liverani e il Palermo, ricca di successi ma anche risentimenti. Con lui a centrocampo il club rosanero ha scritto – in questo caso disegnato – alcune delle pagine più belle ed emozionanti della storia del club. Champions sfiorata, finale di Coppa Italia a Roma ma soprattutto il privilegio di aver visto sbocciare tanti talenti. Quasi 80 presenze in Sicilia fra campionato e Coppa Italia in tre anni, molte delle quali giocate con la fascia da capitano stretta al braccio. Tantissimi assist, ma mai la gioia personale del gol. Poi la separazione, prevedibile ma per nulla consensuale con il patron Zamparini.
Tra i tanti ex che hanno costellato e costellano tuttora la storia di Palermo e Lecce ce n’è uno che ha lasciato ottimi ricordi in Salento: si tratta proprio di Delio Rossi che nel 2003 conquistò la promozione in A ai danni dei rosanero. Il desiderio del presidente Zamparini di riportare il Palermo in serie A fu rimandato solo di un anno, il 29 maggio 2004 la squadra rosanero allenata da Francesco Guidolin riuscì nell’impresa. La stessa che si augura Delio Rossi, sabato, con il suo Palermo.
Il clima è sempre più caldo e l’atmosfera elettrizzante. Mancano pochi giorni al doppio match, che rappresenta una sorta di ‘bivio‘ per le due squadre. L’ evento che vale una stagione per gli uomini di Delio Rossi, l’evento che può tornare a scrivere pagine rosee della storia del club rosanero.
Chi riuscirà tra Palermo e Lecce a strappare il pass per la promozione diretta in Serie A?