Caravello: «Pigliacelli top di categoria, a Palermo è un rimpianto. Desplanches non era pronto per una piazza così»

L’esonero di Thiago Motta, la stagione deludente del Milan, la corsa promozione in Serie B e il rimpianto Pigliacelli per il Palermo. Questi alcuni dei temi affrontati da Danilo Caravello, noto operatore di mercato, intervistato da Alessio Alaimo per TuttoMercatoWeb.com.

Sull’esonero dell’ex tecnico del Bologna, Caravello parte da un punto fermo:
«Se un top club come la Juventus arriva a esonerare l’allenatore a soli due mesi dalla fine del campionato, vuol dire che ci sono problematiche più profonde rispetto ai semplici risultati sportivi. Evidentemente c’è qualcosa che non ha funzionato nella gestione dello spogliatoio, oltre al fatto che non sono stati centrati gli obiettivi iniziali».

Una mossa che lascia perplessi, anche alla luce delle aspettative estive:
«Quando si decide di sollevare dall’incarico un allenatore come Thiago Motta, preso in estate con un contratto pluriennale, significa che il club non vede alternative valide per cambiare lo status quo. È una scelta drastica, che rivela una situazione più complicata del previsto».

Si sposta poi l’attenzione sul Milan, altra grande delusa della stagione:
«Anche i rossoneri hanno vissuto un’annata altalenante e sotto le attese. Si parla di inserire un direttore sportivo di spessore per rifondare e tornare presto a vincere. Tare, Paratici e D’Amico sono tutti nomi validi, con profili differenti ma grande competenza. Personalmente non mi sbilancio su chi possa essere il più adatto, non conoscendo le dinamiche interne».

Per quanto riguarda la corsa scudetto, Caravello non ha dubbi:
«Ho sempre ritenuto l’Inter la favorita: rosa più forte e completa. Vedo il Napoli come principale antagonista e l’Atalanta come terzo incomodo».

Uno sguardo anche alla Serie B, dove Sassuolo e Pisa sembrano in fuga verso la A:
«Il Sassuolo, per me, sta facendo una corsa a parte: lo considero già con un piede e mezzo in Serie A. Per il secondo posto sarà lotta fino all’ultimo tra Pisa e Spezia, con i toscani leggermente favoriti. Ai playoff conterà lo stato fisico e mentale con cui le squadre arriveranno. Oltre alla Cremonese, abituata a questo tipo di pressione, attenzione a Catanzaro e Juve Stabia, sorprese bellissime. E se riusciranno a qualificarsi, occhio a Palermo, Bari e Cesena: piazze importanti, che possono dire la loro».

Capitolo Pigliacelli, protagonista assoluto a Catanzaro dopo l’addio a Palermo:
«Parlare bene di Mirko è diventata una piacevole consuetudine. Ovunque ha giocato ha sempre reso al massimo, diventando leader in spogliatoio e idolo del pubblico. È una certezza assoluta, un top per la categoria, forse anche qualcosa in più».

Il confronto con Desplanches e la gestione rosanero fanno riflettere:
«Desplanches non era pronto lo scorso anno e, a mio avviso, non lo è ancora per reggere il peso di una piazza come Palermo. Lo dimostrano i fatti: il club ha preso prima Gomis, poi Sirigu e infine Audero, senza mai trasmettergli vera fiducia. Pigliacelli, invece, viene rimpianto ovunque sia passato. Palermo non fa eccezione».

Infine, una panoramica sui talenti rappresentati dalla sua agenzia, Football Service:
«Stanno facendo benissimo Marco Tumminello (17 gol) ed Enrico Ovizsach (9 gol) a Crotone, Luca Parodi capitano dell’Entella, Simone Auriletto al Renate con 15 clean sheet, Lukas Felippe al Potenza e Filippo Berra al Benevento. Tra gli Under, segnalo i gemelli D’Alessio (2004, uno al Cittadella e uno al Milan Futuro), Ianesi (2002), Magni (2006), Vavassori (2005, Atalanta U23) e Agbonifo (2006, Verona). Siamo orgogliosi del loro percorso».