Intervistato da “La Gazzetta dello Sport” Andrea Caracciolo ha parlato sia del Brescia, ma anche del campionato di B.
Ecco le sue parole:
«Attaccanti bravi? Ce ne sono diversi. Fondamentale avere in casa uno specialista del gol. In area l’esperienza di chi ha già fatto la A può essere molto utile. Inglese e Pavoletti vedono bene la porta e possono fare la differenza. Inglese è veloce, ficcante, mentre Pavoletti è il classico centravanti forte fisicamente, molto bravo. É stato frenato solo da qualche infortunio. Chi scende dalla A comunque deve fare uno sforzo in più a livello mentale. Si può fare, ma devi calarti in una realtà diversa, renderti conto che non è un passo indietro scendere di categoria se c’è un progetto, una prospettiva. Io l’ho fatto e lo rifarei mille volte. Devo dire grazie ai compagni che ho avuto, da solo non ce l’avrei fatta. Campionato? Il mercato è ancora aperto e questa è una A2, con grandi piazze come Palermo e Bari. Chiaramente è un grande colpo, se acquisti uno così vuoi salire. Moreo al Brescia mi piace molto, apprezzo il suo modo di mettersi a disposizione dei compagni. Ma è più il partner ideale di una prima punta come Possanzini, che avevo al mio fianco quando con il Brescia salimmo in A nel 2010. La mia con il Brescia è una lunga storia d’amore. Da bambino avevo la scritta Forza Brescia sullo zaino che portavo a scuola. Quando ho indossato la maglia con la V sul petto mi sono sentito un eroe con i superpoteri. Qualcosa di magico. E nel bresciano, non a caso, ho messo radici».