Capuano: «Vi spiego perché ho lasciato il Foggia»
Intervenuto ai microfoni di “Tuttoc.com”, Eziolino Capuano ha parlato dei motivi che lo hanno spinto a lasciare la panchina del Foggia. Ecco le sue parole:
«Foggia è un desiderio di tutti ed un privilegio di pochi, è una piazza unica che ti da emozioni come poche posso fare. Tutti mi hanno dimostrato grande affetto, dai tifosi alla società, di cui conserverò un grandissimo ricordo. Vado via in punta di piedi com’ è nel mio stile: senza rancore e con profondo rispetto. Com’è maturata la decisione di lasciare il Foggia?
Premetto che non c’è stato alcun contrasto con la società né si è acceso alcun diverbio. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti e colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Felleca, il Direttore Corda ed il Dott. Pelusi. La mia scelta non deve essere oggetto di nessuna dietrologia e deve essere letta con razionalità. E’ stata una questione di condizioni. Ho risolto un contratto ad Avellino per venire in un’altra importante piazza come Foggia. Solo un uomo con grandissima dignità e principi poteva lasciare questa panchina e restare a casa senza alcun contratto, rinunciando, peraltro, anche agli emolumenti per il periodo in cui ho prestato la mia attività. Non è un gesto di eroismo, ma di sano rispetto verso i tifosi ed il club. Non c’erano le condizioni per continuare per rispetto della piazza. Ritengo che alle condizioni del momento non avrei mai potuto fare un campionato come desideravo dopo tutto quello che ho fatto negli ultimi anni. Quando mi sono reso conto di non avere più la tranquillità, di non essere più sereno e soprattutto che non avrei potuto fare il mio massimo, ho deciso di farmi da parte. C’è stato un elemento determinante nella sua decisione? E’ stata una decisone progressiva, maturata giorno dopo giorno quando mi rendevo conto che tutti quei giocatori che ritenevo potessero fare un risultato importante per la piazza faticavano ad arrivare, quindi non aveva senso che io facessi a Foggia un campionato anomalo. Cresceva in me la convinzione di non poter fare un campionato da protagonista come lo impone l’amore dei tifosi verso questi colori e la grandezza di questo club».