Caos Serie B, Altobelli: “Folle non far giocare il Lecco in B. Brescia deve puntare sulla Reggina”
L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sul caos in serie B e in particolar modo su Altobelli che si esprime sulla Reggina e il Lecco.
Alessandro Altobelli, cuore biancazzurro da sempre, parla delle possibilità di ripescaggio del Brescia. Ma non solo. Mentre osserva davanti al televisore l’Italia Under 21 impegnata contro la Svizzera all’Europeo in Romania, ha la voce di uno che ha un peso sullo stomaco. O meglio, qualche sassolino nelle scarpe. La piega che sta prendendo il calcio italiano non piace affatto all’ex centravanti del Brescia, campione del mondo nel 1982 con gol alla Germania nella finale di Madrid. Ma se il passato è zeppo di ricordi indelebili, il presente lo incupisce e il futuro lo preoccupa. Altobelli, si parte dal Brescia:
possibilità di ripescaggio in B?
«Ci sono, ma non sarei così ottimista. Il motivo? Intanto trovo folle che il Lecco non giochi in Serie B. Ma stiamo scherzando? Ha appena fatto un’impresa incredibile sul campo, per qualche ora di ritardo di una Pec ho sentito che avrebbe perso non una, ma 2 categorie. Già: niente B e nemmeno la C visto che non si era iscritto. Ma vi sembra normale? Il Lecco deve fare la B Punto. Ma così viene meno una possibilità di ripescaggio per il Brescia. Se il Brescia può sperare di giocare in B l’anno prossimo, è per la situazione della Reggina. E qui davvero mi cadono le braccia».
Il motivo? «In Italia è la solita storia: le regole ci sono, ma nessuno le fa rispettare. Bisognerebbe riscrivere la normativa del calcio italiano, servirebbe qualcuno che faccia seguire le leggi in modo ferreo. Ci sarà mai? Così non si può andare avanti. Ogni estate c’è un balletto del genere, con squadre che non sono pienamente a posto dal punto di vista economico e altre che non sanno in che categoria giocheranno. Il Brescia, naturalmente, preme a suon di carte bollate per esse re riammesso in Serie B. Qualche possibilità per la situazione della Reggina c’è. Tutti aspettano il parere della Covisoc, poi sarà il momento delle sentenze, dei corsi e dei controricorsi. Si prospetta un’estate infuocata, la solita da anni. Per evitare tutto questo caos basterebbe scrivere norme certe e soprattutto farle rispettare: chi è in regola con i pagamenti e i bilanci, è a posto; altrimenti, niente campionato».