L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso Salernitana.
Doveva essere il giorno della fumata bianca o quasi bianca. I due Trustee della Salernitana l’avevano scritto nel loro ultimo comunicato fissando il 15 dicembre come momento in cui metter giù le carte raccolte e avvicinarsi verso la soluzione del caso, la cessione del club per evitare di finire nel burrone dell’affiliazione revocata per aver violato il divieto di doppia proprietà nella stessa categoria calcistica. E invece il silenzio ha spiegato tutti gli imbarazzi del momento. L’ottimismo di una settimana fa è stato travolto da un disarmante censimento negativo. Nessuno ha fornito le garanzie necessarie perché l’intenzione generica di acquisto potesse diventare un’offerta vera e propria. Per tutta la giornata le voci si sono rincorse, c’era chi dava per imminente l’arrivo di una fideiussione da parte di una delle cordate che avevano dichiarato un interesse all’affare. Ma almeno fino a ieri sera, i trustee hanno potuto solo informare i «disponenti», cioè i vecchi proprietari Lotito e Mezzaroma: un’offerta con tutti i requisiti necessari, non c’è.
Niente proroghe La preoccupazione è grande. Il caso Salernitana non si ferma a Salerno, anche se si tratta dell’epicentro della vicenda. Una serie A a 19 squadre che perde un pezzo in corsa è uno scenario che tutti vogliono scongiurare. Ma anche l’ipotesi di allungare i tempi del traghettamento del Trust, soluzione che la Federcalcio non ha intenzione di prendere in considerazione, alimenterebbe quello che è stato già in queste settimane un vero e proprio stillicidio. In realtà il tempo ci sarebbe ancora, la data del 15 non era tassativa, erano stati gli stessi Trustee a fissarla. La vera dead line è quella del 31 dicembre, è in quel momento che bisognerà avere un preliminare di vendita in mano, ma le speranze ogni giorno che passa diventano di meno.
Clamoroso Salernitana: nessuna offerta accettabile. I Trustee chiedono proroga – il comunicato