«Subito dopo aver appreso la notizia ho reagito in modo dicotomico, da un lato in quanto uomo e presidente di questo club sono stato colpito da un forte senso di rammarico e dispiacere, ho creato questa creatura che oggi si chiama Grumentum assieme ad altre persone e a mio padre, costruendo una realtà con tanto amore per il territorio e per lo sport e mi sono sentito inerme difronte a questo disonesto, irrazionale e infondato giudizio tanto da pensar di mollare, poi con il passar delle ore le mie riflessioni legittime e la mia appartenenza al mondo giuridico hanno preso il sopravvento, a tal punto che, ho deciso di far fronte a questa illecita decisione e impugnare tale giudizio nel più breve tempo possibile. Quella di oggi è una sentenza priva di fondamento nonché surreale, non si può far retrocedere una squadra se non occupa un posizionamento di retrocessione diretta, non lo si può fare quando lo stop dei campionati è stato imposto per salvaguardare la salute dei propri calciatori. Mi opporrò affinchè il verdetto odierno non arrivi proprio sul tavolo della FIGC. Non sono mai stato convocato dagli organi preposti, è impensabile accettare una simile decisione nel rispetto di tutti coloro che fanno parte del Grumentum, squadra, staff e dirigenza. Un gruppo modesto di presidenti di quasi circa 20 società di D, ci stiamo già mobilitando e non lasceremo nulla al caso. Questa volta vogliamo che la giustizia faccia il suo corso, passeremo l’estate nei tribunali se la FIGC accoglie la proposta della Lega». Queste le parole del presidente del Grumentum, Antonio Petraglia, rilasciate ai microfoni di “Tuttoseried.com” in merito alle retrocessioni decise dalla Lnd.