Non è soltanto una questione di patentino. Questa mattina la Fifa ha bloccato la “promozione” di Guillermo Barros Schelotto ad allenatore del Palermo. I regolamenti non permettono deroghe di questo tipo per allenatori stranieri senza patentino e che non abbiano come requisito principale, quello di aver allenato almeno cinque stagioni nel calcio professionistico. Dunque l’ex bandiera del Boca, avrebbe potuto seguire la squadra soltanto dalla panchina secondaria, come ha fatto finora. Senza poter dare direttamente indicazioni ai giocatori. Senza poter rilasciare dichiarazioni. In sostanza, impossibilitato a svolgere al 100% il ruolo per cui era stato scelto. Quindi è andato da Zamparini per comunicargli la decisione di voler interrompere il rapporto con il club rosanero. Non c’è stata nessuna opposizione da parte del presidente. Schelotto è andato dalla squadra, ha salutato il gruppo, ha svuotato l’armadietto e ha preso in tutta fretta i biglietti che domani al massimo riporteranno lui e i suoi collaboratori in Argentina. Ha fatto tutto molto velocemente, nonostante il Palermo avesse inoltrato ricorso d’urgenza alla Fifa, ma comunque i tempi sarebbero stati molto lunghi, sei mesi, forse anche un anno. Si chiude qui dunque la brevissima avventura dell’ex allenatore del Lanus, il sesto allenatore (in realtà nella veste di dirigente accompagnatore) della più che travagliata stagione dei rosanero dopo Iachini, Ballardini, Viviani, Bosi e Tedesco. Molto probabilmente però, dietro la scelta del “Mellizo” c’è una trama ben precisa. Ed ecco il retroscena. Il Boca Juniors ben presto potrebbe affidargli la panchina. L’attuale allenatore, Rodolfo Arruabarrena, non sta convincendo affatto la dirigenza. La squadra gioca male e chi la vede giocare tutti i giorni è convinto che i giocatori non lo seguano più. Il presidente Angelici per questo sta pensando di cambiarlo e sembra proprio che voglia puntare su Schelotto come sostituto, soprattutto nel caso in cui dovesse perdere la Supercopa contro il San Lorenzo, partita nella quale Arruabarrena tra l’altro si affiderà ai suoi fedelissimi, tenendo fuori pezzi grossi come Osvaldo. Insomma, la decisione di Guillermo Barros Schelotto di lasciare in fretta e furia il Palermo potrebbe anche dipendere dalla necessità di farsi trovare libero nel caso in cui Arruabarrena dovesse saltare in questi giorni. Anche perchè verrebbe accolto come un idolo alla Bombonera. Lui che, insieme a Maradona, Martin Palermo, Riquelme e Burdisso è uno dei pochi ad avere una gigantografia dedicata nel museo del club più glorioso del Sudamerica. Quanto al Palermo, Zamparini dopo aver pensato e ripensato come rimediare a questa situazione decisamente particolare, ha deciso di affidare la panchina a Giovanni Bosi, ormai ex allenatore della Primavera, con l’aiuto di Giovanni Tedesco e di promuovere, nella qualità di preparatore atletico, il palermitano Francesco Sicari, anche lui ex Primavera. Un cambio dopo l’altro con il colpo di scena Schelotto che in pochi avevano messo in preventivo. Nemmeno Iachini, esonerato e poi richiamato ma non ufficializzato perchè le idee per il mercato di gennaio erano in contrapposizione con quelle di Zamparini (in quel caso restò Ballardini prima che venisse reso pubblico il famoso diverbio con Sorrentino). Iachini però è ancora sotto contratto con il Palermo. In molti pensavano che oggi, dopo quanto successo, sarebbe stato richiamato. Invece Zamparini ha deciso ancora una volta di andare avanti per la sua strada. Chissà allora se tutta questa confusione non possa aver fatto girare la testa anche a Schelotto, che ha fatto le valigie ed è pronto a tornare a casa. Domani il Palermo avrà un nuovo allenatore, il settimo cambio di questa stagione. Questo quanto riportato da “Goal.com”.