Caos Brescia: il cda si spacca, doppie dimissioni
Come si legge su “BresciaOggi” nuovo terremoto in casa delle rondinelle. Non saltano più solo gli allenatori come tappi di champagne: anche in ambito societario non c’è pace, e stavolta proprio non c’entrano le questioni giudiziarie che per Massimo Cellino si sono risolte brillantemente il mese scorso.
Adesso è la compagine del suo club a mutare forma, di fatto a seguito delle sue scelte recenti (da ultimo, l’esonero-lampo di Davide Possanzini per fare posto a Daniele Gastaldello). La notizia è che Aldo Ghirardi e Giampiero Rampinelli Rota lasciano: escono dal Consiglio di amministrazione del Brescia Calcio (che comprende il figlio del presidente Edoardo Cellino, Luigi Micheli, Stefano Midolo e Nicolò Pio Barattieri di San Pietro). Entrambi dimissionari per “motivi personali”.
È un mutamento profondo, in seno al club biancazzurro. A farsi da parte sono i consiglieri che rappresentano la brescianità: le colonne su cui Cellino ha edificato il club in queste sei stagioni, ma prim’ancora il porto a cui ha attraccato rilevando la società nell’estate del 2017. Ghirardi prima e Rampinelli Rota poi hanno aperto a Cellino le porte del mondo bresciano. Profondamente radicati nel territorio, stimati e riconosciuti per lo spessore delle rispettive attività, accogliendolo e schierandosi al suo fianco ne hanno di fatto legittimato l’arrivo agli occhi di tanto universo imprenditoriale e di buona parte della tifoseria, essendo oltre che bresciani habituè dello stadio Rigamonti. Una sorta di garanzia per il patron che si presentava all’ombra del Cidneo forte di una notevole esperienza nel calcio, ma anche reduce da un’avventura agrodolce al Leeds (niente promozione in Premier e rientro in patria anticipato rispetto alle previsioni iniziali) dopo gli oltre vent’anni nella sua Cagliari (con tanta Serie A).