Calzone: “Solito Coda e le lezioni da imparare. Il punto di giornata in serie B”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla prima giornata di serie B attraverso un articolo a firma Tullio Calzone.
Risultato indigesto al Palermo e al Bari, lo spezzatino iniziale ha confermato che è ripartito un campionato non scontato e più indecifrabile che mai. Pronto, cioè, a sconfermare graduatorie e investimenti sul mercato, una variabile quest’ultimo che non ha ancora smesso di imprimere i suoi effetti e destinato a mutare lo scenario. Ogni giorno sarà buono per innesti mirati e di qualità per completare organici, correggere errori e sanare limiti emersi tra impegni di Coppa Italia, amichevoli e assaggio di stagione regolare. Ne sanno qualcosa le due grandi sconfitte pesantemente alla prima uscita, la squadra di Dionisi e quella di Longo che per alimentare legittime ambizioni avranno bisogno di innesti e di uno scatto mentale per recuperare quello spirito da B quasi sempre dirimente. Lo sa bene il Palermo che a Brescia, al di là della sconfitta patita contro una squadra già tale e dentro i principi di gioco di Maran, ha di fatto palesato i balbettii e le discontinuità della scorsa annata.
La lezione impartita dalla matricola Juve Stabia del debuttante Pagliuca al Bari è di quelle che ti possono cambiare la vita. In difficoltà contro la compattezza e la coerenza tattica dei campani, Longo farà tesoro degli errori commessi soprattutto in fase difensiva con due gol fotocopia incassati su palle da fermo e con meccanismi preventivi mai entrati in azione. Ma anche qui è inevitabile definire una rosa da sfoltire e integrare. La 1ª giornata ha detto tante altre cose. Intanto che l’ispanico Coda ha ancora fame di gol e può diventare l‘uomo in più di Pirlo. La spigolosa gara allo Stirpe ripropone un Frosinone mai domo e capace di rialzarsi sull’orlo del primo ko. Anche Fabio Grosso non ha smarrito la strada per fare bene in una categoria dominata appena due anni fa ed è pronto a ripetersi col suo Sassuolo favorito per la vittoria finale ma incapace di evitare la rimonta di un Catanzaro ancora battagliero. Come il Cosenza di Alvini che ricorda al pluridecorato Stroppa che la gloria bisogna meritarsela ogni volta che si va in campo. Soprattutto alla guida di una corazzata come la Cremonese. Altra squadra da battere e invece battuta!