Attraverso un editoriale sulle pagine de “Il Corriere dello Sport” l’esperto del campionato di serie B Tullio Calzone si sofferma sul caso Reggina, ma non solo.
Che fine ha fatto la Reggina famelica padrona del campionato col suo gioco arrembante e vincente e i suoi giovani talenti in copertina? Travolta dal Cagliari e sorpassata anche da Ranieri, l’ex squadra rivelazione che tanto ha fatto parlare di sé nel girone d’andata non c’è più. Ma come è stato possibile che sia evaporata dopo aver inflitto lezioni di calcio e macinato avversari , virtualmente promossa in A per 1504’ e addirittura 1ª per 1 86’? Il 2-1 al Modena è l’unica vittoria nelle ultime 8 partite, mentre quella con i rossoblù di ieri è la 7ª sconfitta nel periodo, la 3ª di fila.
Il faccia a faccia a fine gara della squadra con i vertici societari racconta di disagi inattesi, ma forse anche no. Perché è evidente che le vicende extra calcistiche emerse da fine dicembre, da quando cioè la proprietà ha deciso di ristrutturare il debito ereditato dalle gestioni precedenti nel rilevare la società dal Tribunale, stiano giocando un ruolo decisivo in questo tracollo verticale altrimenti inspiegabile. Che potrebbe anticipare una battaglia più complicata con la giustizia sportiva che farà prevalere la sua autonomia rispetto alla legge ordinaria nonostante il Tribunale abbia nuovamente negato al club di Saladini e Cardona di provvedere al versamento delle ritenute Irpef e contributive dopo aver autorizzato a pagare gli stipendi.
Per il Commissario tali adempimenti non sono funzionali alla continuità aziendale e, dunque, non indispensabili. Peccato che per le Noif rappresentino, invece, termini perentori per evitare pesanti penalizzazioni che, se non sanate, porterebbero all’esclusione con terze interessate che si moltiplicano a causa di fallimenti tecnici conclamati col passare delle giornate. Insomma, una sorta di gioco dell’oca che rischia di riportare la Reggina al punto di partenza. Ovvero all’estate scorsa quando ogni sforzo era stato finalizzato al salvataggio del titolo sportivo di una importante città meridionale e con una proprietà quotata in borsa che ha più volte chiesto di poter rispettare ogni adempimento. Ieri la Covisoc ha comunicato la chiusura dell’indagine e il deferimento della Reggina è ora una pura formalità. Un passaggio, tuttavia, indispensabile anche a fare chiarezza nell’interesse generale. Una B così bella, che il presidente Balata ha fatto passare indenne tra indescrivibili difficoltà, non merita di essere rovinata.