L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” attraverso un articolo a firma di Tullio Calzone ha fatto il punto sul campionato di serie B.
Il fuoco dentro. Quello che anima e fa battere forte il cuore dell’Astronave dopo l’ennesimo gol della speranza barese non a caso è realizzato da Valerio Di Cesare che sigilla match e vittoria dopo Sibilli. Avesse giocato sempre così, emulando il suo leader senza età, anche questa indecifrabile stagione avrebbe potuto riservare al Bari un altro finale. Invece, bisognerà ancora soffrire per conservare almeno la categoria, l’obiettivo minimo e tutt’altro che scontato.
È lontana anni luce la finale per la Serie A persa in pieno recupero poco meno di un anno fa contro il Cagliari di Ranieri davanti a oltre sessantamila tifosi sugli spalti, ma le emozioni non mancano benché lo scenario si sia incredibilmente capovolto. Grazie a una prova contro il Brescia finalmente sostanziale e coraggiosa, i Galletti tornano in gioco all’ultima curva per la gioia del presidente Luigi De Laurentiis che ha ritrovato finalmente la squadra immaginata. Nel palpitante groviglio dell’ultima giornata di un campionato avvincente e bellissimo, gli scenari cambiano praticamente ad ogni gol senza interruzione di continuità.
D’altra parte gli intrecci tra promozione diretta e salvezza fornivano un assist al più insidioso e frenetico incrocio col destino. Lo sa bene lo Spezia di Luca D’Angelo che ha tremato prima di avere la meglio sul Venezia di Pohjanpalo che ha sentito intenso il profumo della promozione diretta complice quel 20º gol di Tutino al Como utile a spiegare a Roberts e Fabregas che non bisogna mai dare nulla per scontato. Poi il Venezia cade al Picco e anche la festa dei lariani, dopo aver inutilmente e a lungo braccato il Parma capolista inattaccabile, può finalmente cominciare. Il successo dei liguri obbliga così la Ternana di Breda agli spareggi nonostante l’affermazione di misura delle Fere in casa della Feralpisalò già retrocessa. Esulta, emozionatissimo, D’Angelo che ha condotto in porto lo Spezia, un risultato tutt’altro che scontato. Ma la concretezza dell’allenatore pescarese, che solo due stagioni fa aveva conteso la A al Monza in una finale piena di rimpianti e di polemiche, alla fine ha avuto giustamente la meglio. La tripletta di Borini al Catanzaro non basta invece alla Sampdoria per impossessarsi del vantaggioso 6º posto che resta al Palermo. Mignani riesce a vincere la sua prima partita alla guida dei siciliani e blinda la posizione in classifica. Ma bisogna battere Pirlo per sognare.