Troppi elogi fanno male. E così, da inarrestabile corazzata destinata inevitabilmente all’immediato ritorno in A, il meraviglioso Sassuolo si trasforma in una navicella tra i marosi dell’Arena, dove il Pisa scatena la tempesta perfetta e torna con umiltà all’altezza della capolista. L’approccio dei toscani al big match è devastante, fino a un 3-0 inequivocabile che dimostra quanto sia inesauribile la voglia di Inzaghi di riprendersi la scena. Grosso incassa il colpo ed è pronto a imparare dalla lezione patita, convinto, una volta di più, che per arrivare in vetta al termine di questa stagione bisognerà soffrire e lottare.
Cosa che non è stata capace di fare del tutto la sua squadra a Pisa, evidentemente distratta da quel ruolino di marcia che le aveva consentito di gettare giù dal trono proprio i nerazzurri, principali antagonisti conclamati per la A. Anche perché lo Spezia s’inceppa contro un Mantova spigoloso e organizzato, tanto da sfiorare un clamoroso blitz al “Picco”, addirittura in inferiorità numerica. Tanto per confermare la regola che in questa B non esistono gare scontate o vinte in partenza e che non bastano 15 punti in più in classifica per vincere facile. Ci pensa Falcinelli, vecchia conoscenza della cadetteria, dopo i tentativi vani di Pio Esposito, a firmare un pari comunque prezioso.
Spettacolare quello tra Brescia e Modena al “Rigamonti”, con una pioggia di gol che alimenta lo spettacolare Boxing Day, che fa registrare ben 112.300 biglietti staccati, sfiorando il record stagionale della 6ª giornata (117.000). Spettacolare più di tutti il derby tra le due calabresi nell’interminabile incrocio del San Vito, dove va in scena un match avvincente, per tensione agonistica e incertezza. Il Catanzaro s’illude di aver portato a casa il risultato pieno, invece è Ciervo che sigilla l’1-1 al 116′ con un rigore che fa esplodere i silani, capaci in dieci uomini di evitare la più brutta delle sconfitte e l’ultimo posto in classifica lasciato libero dal Frosinone.
I ciociari battono una Salernitana senz’anima e inconsistente, per giunta in 10 uomini dal 46′. Greco vince con Kvernadze, che spacca a metà in contropiede Colantuono già alle corde. Poi la chiude con la rete di Ambrosino che mette a nudo tutti i limiti dei campani, mai diventati squadra. Tutti in discussione. Ma urgono come il pane rinforzi per evitare una nuova disastrosa retrocessione. Palermo e Bari onorano una giornata di grande sport. Dionisi torna a vincere contro Longo, che avrebbe meritato un pari. Ma senza gol, si sa, non vai lontano.