Calzone: “L’ambizione di Corini e gli italiani di Balata. Il punto di giornata in serie B”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul campionato di serie B attraverso un editoriale dell’esperto giornalista di serie cadetta Tullio Calzone.
Mentre continuano a rincorrersi suggestive ipotesi di superleghe europee e anche il nuovo commissario tecnico Luciano Spalletti tocca con mano come è complicato allestire una Nazionale degna della nostra storia sportiva, innanzi tutto, ma non solo, per una evidente carenza di risorse umane da arruolare, c’è un format sempre più italiano che rappresenta la passione della gente e una formidabile opportunità. Lo certificano quei quasi 4 mila tifosi del Palermo presenti al “Braglia” che hanno attraversato lo Stivale per alimentare le ambizioni della squadra di Corini che passa a Modena non senza dover lottare nonostante l’espulsione dell’italo-marocchino Oukhadda e si candida per la A con la 4ª vittoria di fila in trasferta. Ma rappresentano un fatto eloquente anche i quasi 2 mila calabresi che hanno nel cuore il Catanzaro presenti a Bolzano sugli spalti del “Druso” per assistere all’ascesa di Iemmello e compagni decisi a lasciare il segno su questa stagione equilibrata e avvincente.
Anche perché il Parma cade a Venezia e la testa della classifica diventa già un rompicapo. C’è un altro dato che non è una mera curiosità statistica: in un calcio sempre più esterofilo, cresce in Serie B il numero di calciatori italiani che partono titolari. Ieri ce ne sono stati ben 10 a Cosenza contro gli 8 del Lecco; erano 11 su 11 nel Modena schierato da Paolo Bianco contro il Palermo che ne ha utilizzati 6 nonostante la natura internazionale del club, galassia di City Group a trazione araba. Undici anche i calciatori italiani mandati in campo da Bisoli nel SudTirol contro il Catanzaro di Vivarini che ne ha schierati 8. Come la Reggiana contro i 9 del Bari, stesso numero di tesserati a marchio tricolore in azione nell’anticipo tra Brescia e Feralpisalò. Insomma, da sempre laboratorio e palestra esclusiva per i giovani, il torneo cadetto si sta prendendo un’altra responsabilità: quella di valorizzare i nostri calciatori che in massima serie trovano sempre meno spazio e meno opportunità. Lo sforzo del “campionato degli italiani” – come l’ha opportunamente titolato il presidente di Lega B Mauro Balata – merita di essere attenzionato e, soprattutto, riconosciuto dal sistema.